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«Il ministro Grillo intervenga sul caso "gessi di cartone"»

di Nicola Simone*

Pubblicato il: 18/06/2019 – 11:21
«Il ministro Grillo intervenga sul caso "gessi di cartone"»

Di seguito la lettera indirizzata al ministro della Salute Giulia Grillo
Gentilissima ministra,
abbiamo atteso alcuni giorni nella speranza di un Suo intervento relativo alla “vicenda dei cartoni” al Pronto Soccorso del Gom di Reggio Calabria, vicenda che lei conosce benissimo avendo pubblicamente dichiarato, al momento stesso in cui fu nota, che avrebbe perseguito i responsabili di un atto non da Paese civile.
La direzione generale del Gom, invece, individuò subito il responsabile nel dr. Domenico Caminiti, medico sindacalista che aveva contribuito assieme ad altri Sindacati a portare a conoscenza dell’opinione pubblica la vergognosa vicenda. La direzione aziendale, infatti, sospese per sei mesi dalle funzioni e dallo stipendio il dr. Domenico Caminiti senza adottare alcun provvedimento nei confronti del primario del Pronto Soccorso, luogo in cui si verificò l’immobilizzazione con cartoni al posto degli specifici dispositivi.
In data 14 aprile 2019 il giudice del lavoro annullò la sanzione irrogata al dr. Domenico Caminiti ed avverso tale sentenza la direzione del Gom presentò reclamo. Il 4 giugno i giudici del lavoro del Tribunale di Reggio Calabria hanno rigettato il reclamo dell’Azienda e, nell’affermare la verità dei fatti riportati dalla stampa, hanno sentenziato, fra l’altro, che «la condotta posta in essere non abbia realizzato alcuna violazione della privacy» che «la pubblicazione delle foto all’interno della chat intersindacale non abbia avuto un fine diverso da quello di denunziare una pratica di “malasanità” e ciò a prescindere che si sia trattato di casi episodici o di una prassi» che il dr. Domenico Caminiti «ha prodotto copiosa documentazione attestante una intensa attività, nella sua duplice veste di delegato aziendale per l’Fvm-Smi e referente aziendale sul rischio clinico assistenziale nell’Uoc di appartenenza, tesa a portare all’attenzione dei vertici aziendali le più disparate criticità – dall’assenza di presidi medici alla mancanza di posti letto e via dicendo – registratesi nel tempo nelle varie unità operative».
Non v’è alcun dubbio che il comportamento punitivo della direzione del Gom contro il dr. Domenico Caminiti abbia avuto le caratteristiche del comportamento intimidatorio contro tutti quei Sindacati che “osano” esprimere pubblico dissenso sugli atti gestionali della direzione del Gom al fine di ridurre al silenzio ogni voce contrastante.
Purtroppo per i vertici del Gom i giudici si sono espressi in modo assolutamente inequivocabile.
Lei, che all’epoca dei fatti aveva rilasciato le solite reboanti dichiarazioni comuni a tutti i politici di professione della prima, seconda e terza Repubblica relativamente alla individuazione e sanzione dei responsabili ed aveva, addirittura, chiesto informazioni sulla vicenda attraverso l’Ordine dei Medici, oggi tace come sempre intimidita dalle falsità affermate da qualche parlamentare calabrese e dal presidente Oliverio a difesa dei vertici aziendali da loro stessi nominati.
Per inciso, l’Ordine dei Medici cui lei si era rivolta esclusivamente per ottenere informazioni ha ritenuto di aprire un procedimento disciplinare contro il dr. Domenico Caminiti.
Infine, per tenerla aggiornata, La informiamo che uno dei responsabili del vertice del Gom, all’epoca dei cartoni direttore amministrativo, oggi ricopre l’incarico di direttore ff del Gom e che il Primario del Pronto Soccorso, cui nel frattempo la Magistratura del Lavoro ha annullato il concorso per irregolarità, è stato illecitamente trattenuto in servizio al Gom pur non avendo mai contratto alcun rapporto di lavoro dipendente con lo stesso Gom, vicenda, peraltro, già denunciata dalla UIL alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed alla Corte regionale dei Conti.
La informiamo, ancora, che il dr. Domenico Caminiti, valente professionista, dall’ 1 Giugno si è trasferito all’Ausl 3 della Regione Veneto considerato il clima creato dall’amministrazione nei suoi confronti, quindi, il risultato finale consiste che Reggio e tutti noi perdiamo un valente professionista ed un coraggioso sindacalista.
La Uil, più volte minacciata per avere denunciato pubblicamente i disastri della Sanità, non teme tali minacce ma teme i silenzi delle Istituzioni specie dopo che esse rilasciano roboanti dichiarazioni improntate alla trasparenza nella gestione della cosa pubblica, ai diritti dei cittadini, all’accertamento dei fatti ed alla sanzione dei responsabili.
Purtroppo constatiamo con dispiacere che esiste una vicendevole copertura, una condizione dove non si distingue il controllore dal controllato e dove tutti hanno la memoria corta.
Gentilissima ministra, almeno una volta provi a mantenere la posizione assunta e dia concretezza ai suoi giusti proclami altrimenti dimostrerà, anche lei, di non essere poi così diversa da chi l’ha preceduta e che il famoso “cambiamento” è solo una sterile parola senza alcun contenuto.
*Segretario territoriale Uil Fpl Reggio Calabria

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