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«Scuole di specializzazione, il rettore chiarisca»

di Nino Accorinti*

Pubblicato il: 19/06/2019 – 13:49
«Scuole di specializzazione, il rettore chiarisca»

Non possono che suscitare perplessità le dichiarazioni del rettore dell’Università di Catanzaro Giovambattista De Sarro sulla chiusura delle Scuole di Specializzazione e soprattutto la relativa proposta di mettere un docente universitario a capo delle strutture ospedaliere al posto dei facenti funzioni (qui la notizia), perché «nelle aziende ospedaliere il primario lo mette il politico» mentre invece «in quelle universitarie lo nomina l’accademia dopo un concorso di merito». De Sarro ha poi argomentato sulla carenza dei medici e dei posti letto assegnati alle Scuole che per tale motivo non vengono accreditate.
Sono corrette le dichiarazioni del rettore? La Cisl Medici ne dubita.
Innanzitutto occorre chiarire che i facenti funzioni vengono nominati dal management dell’Azienda ospedaliera dopo una valutazione comparata dei curriculum, mentre i cosiddetti “primari” dopo un regolare concorso che tiene conto del colloquio e del curriculum formativo-professionale.
Interviene la politica nella loro nomina? Può essere, ma occorre che il Prof. De Sarro, se sa qualcosa, denunci alla Magistratura i fatti illeciti.
Ci chiarisca, allora, De Sarro la sua recente nomina nel Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia nazionale del farmaco (Aifa) che è stata proposta dal presidente Oliverio, politico del Pd. Ed ancora. Ci risulta che alcuni docenti universitari chirurghi dell’Università di Catanzaro, anche direttori di struttura, non entrano in sala operatoria. Quali meriti ha valutato l’accademia nella loro nomina e quale Direttore Generale li metterebbe al posto di un facente funzione ospedaliero che con dedizione e professionalità opera per diverse ore al giorno?
La proposta del rettore non sembra corretta e condivisibile in quanto la realizzazione dell’Azienda integrata dovrebbe essere finalizzata sia a eliminare sprechi di risorse e sia, nel contempo. a favorire servizi qualitativamente adeguati e sicuri ai cittadini per cui occorre evitare che siano la provenienza istituzionale e l’autoreferenzialità ad orientare il processo di programmazione e gestione.
Ritornando alla chiusura delle scuole di Specializzazione, occorre chiarire che ciò può avvenire dopo valutazione da parte dell’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica degli indicatori di performance di attività didattica e formativa e degli indicatori di attività assistenziale.
Non ci sembra che la bocciatura sia avvenuta per carenze strutturali, in quanto per la mancanza del Pronto Soccorso dovevano essere chiuse la Medicina Interna, la Chirurgia e la Radiologia.
Non ci sembra che la bocciatura sia derivata dal deficit dei volumi. Infatti, se prendiamo il caso della Cardiochirurgia lo stesso Direttore ha affermato in una recente conferenza stampa di aver raggiunto i volumi necessari.
Non ci sembra che la bocciatura sia derivata dal carente numero dei docenti di ruolo presenti nelle Scuole in quanto in tutte quelle bocciate sono in numero di due.
Ed allora? Rimangono gli indicatori di performance di attività didattica e formativa dove occorre tener presente i valori soglia relativi alle capacità di ricerca dei Collegi dei docenti delle Scuole in coerenza col dettato dell’art. 3, lettera e), del D.P.R n. 76/2010. Per ogni docente i valori soglia sono relativi alla propria fascia di riferimento, calcolati per il settore concorsuale di riferimento secondo quanto disposto nel D.M. del 29 luglio 2016, n. 602. In definitiva tali indicatori si riferiscono alla qualità scientifica della docenza.
La Cisl Medici ritiene che la chiusura della maggior parte delle Scuole di Specializzazione si possa addebitare proprio alla carenza degli indicatori dell’attività didattica e formativa e non alla carenza dell’attività assistenziale, come si vorrebbe far credere.
Se così fosse, una visione strategica della programmazione universitaria avrebbe dovuto porre più attenzione all’assunzione del personale docente, considerando che la “Magna Graecia” di Catanzaro ha avuto nel 2018/19 un turnover del 191 %.
Per chiarire tutta la problematica la Cisl Medici esorta il Magnifico Rettore a rendere pubblici i motivi della chiusura delle Scuole di Specializzazione da parte del Miur, senza alcuna ipocrisia.

*Segretario regionale federazione Cisl Medici

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