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Regionali, la nomina di Carfagna rafforza Occhiuto

La vicepresidente della Camera coordinerà Forza Italia assieme a Toti. Il sindaco di Cosenza si ritrova un prezioso alleato al vertice del partito. Ora può concentrarsi sull’accordo con Lega e Fdi

Pubblicato il: 20/06/2019 – 11:33
Regionali, la nomina di Carfagna rafforza Occhiuto

Mara Carfagna con Jole Santelli e Mario e Roberto Occhiuto

di Pietro Bellantoni
LAMEZIA TERME
Per Mario Occhiuto è un problema in meno. Perché la nomina di Mara Carfagna al vertice di Forza Italia gli permette di chiudere definitivamente il fronte interno e di concentrarsi su quello esterno: gli alleati.
Ieri è infatti arrivato l’annuncio tanto atteso: la vicepresidente della Camera e il governatore della Liguria Giovanni Toti saranno i due coordinatori del partito di Berlusconi fino al congresso nazionale, che dovrebbe svolgersi entro la fine dell’anno. Il che vuol dire che il sindaco di Cosenza, nel momento cruciale in cui dovrà essere ufficializzata la candidatura alla presidenza del centrodestra, avrà dalla sua parte uno dei due diarchi scelti dall’ex premier.
LE PAROLE DI BERLUSCONI Carfagna e Toti disporranno di pieni poteri, anche se dovranno comunque attenersi agli obiettivi assegnati da Arcore. L’ex ministro e il governatore avranno, come ha chiarito lo stesso Berlusconi, la «responsabilità di coordinare l’organizzazione del partito, sulla base delle mie indicazioni, e di curare anche il coordinamento di un gruppo al quale verrà affidato l’incarico di redigere una proposta di modifica statutaria da presentare al congresso nazionale che si terrà entro la fine di quest’anno».
La proposta di modifica dello statuto, inoltre, sarà elaborata in accordo con il vicepresidente di Fi Antonio Tajani e le capogruppo di Camera e Senato Maristella Gelmini e Anna Maria Bernini.
Ma il dato più significativo è un altro: Berlusconi, come già aveva fatto in passato, ha aperto alla possibilità di una sua successione al vertice di Fi. L’ex premier ha specificato che il congresso sarà anche l’occasione per «valutare l’opportunità di indire ampie consultazioni popolari in ordine alle cariche elettive». Si vedrà.
Quel che è certo è che Berlusconi ha deciso di mediare per evitare il punto di non ritorno e la possibile fine del suo partito. Non è un caso che per il ruolo di coordinatori siano stati scelti proprio Carfagna e Toti, ovvero i due capi dell’ala dissidente, le cui battaglie stavano mettendo a repentaglio l’unità di Fi. Il governatore ligure, che da mesi guarda con interesse alla Lega, sembrava a un passo dalla scissione: ora la sua convention per una nuova costituente (prevista per il 6 luglio) sembra destinata a trasformarsi in una iniziativa di partito.
LA FRONDA Se Toti era il frondista che poteva trascinare verso altre destinazioni una buona fetta dell’establishment azzurro, Carfagna ha sempre condotto una lotta interna, nel tentativo di scalare posizioni e di assumere un ruolo preminente nelle gerarchie azzurre. Il suo “quartier generale” sono sempre state le regioni del Sud, con un buon numero di parlamentari pronti a sostenerla e a rivendicare la sua leadership. La Calabria, in questo quadro, non ha fatto eccezione, anzi.
Carfagna ha sempre potuto contare sull’appoggio incondizionato della coordinatrice regionale Jole Santelli, nonché del deputato Roberto Occhiuto. Quest’ultimo non ha mai fatto mistero del suo gradimento nei confronti della vicepresidente di Montecitorio. «Mara è la storia di Fi, è il volto simbolo del nostro partito. L’auspicio è che acquisisca ruoli sempre più importanti: tifiamo perché possa essere la nostra portabandiera nel Paese», aveva detto Occhiuto nel corso di un incontro avvenuto lo scorso ottobre a Reggio Calabria.
Santelli, a poche ore dalla doppia nomina, ha invece parlato di «svolta di grande significato», non senza sottolineare, in particolare, la soddisfazione per la designazione dell’ex ministro: «Per noi del Sud è ulteriormente importante la decisione di avere una guida che arriva dal Meridione ma tutto il partito, sia per la presenza di Silvio Berlusconi che per le capacità dei due coordinatori, saprà trarre nuova linfa da questa decisione».
BUONE NOTIZIE PER OCCHIUTO Le cose si mettono dunque benissimo per Mario Occhiuto. Carfagna, a differenza di Tajani – che non ha mai preso posizione ufficiale a favore del sindaco – ha già avuto modo di esprimere le sue idee in merito alle prossime Regionali nel corso dell’ultimo congresso provinciale di Fi: «Occhiuto ha fatto di Cosenza una Ginevra del Mezzogiorno e farà della Calabria una Svizzera d’Italia. È non solo il candidato migliore, ma il migliore governatore possibile».
Quell’endorsement, da ieri, ha cominciato ad assumere tutt’altro valore. Al punto che, almeno per quel che riguarda Fi, la candidatura di Occhiuto (già ratificata dal coordinamento regionale) può dirsi blindata, con buona pace del senatore azzurro Marco Siclari, che nei giorni scorsi aveva tentato di frenare la corsa del sindaco di Cosenza.
Da adesso in poi il primo cittadino bruzio potrà dunque concentrare gli sforzi per mettere a punto le liste della sua coalizione (cercando anche di placare i mal di pancia dell’Udc) e per tentare la via di un accordo con gli alleati naturali di Lega e Fratelli d’Italia, ancora ostili all’ipotesi di una sua candidatura alla Regione. Occhiuto, però, ieri potrebbe aver chiuso definitivamente uno dei tanti fronti aperti. (p.bellantoni@corrierecal.it)

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