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Corap in default, dipendenti «lasciati al loro destino»

La denuncia dei sindacati, che annunciano la mobilitazione: «Ente ormai bloccato da continui pignoramenti. Il fallimento inciderà sul futuro di oltre cento famiglie»

Pubblicato il: 21/06/2019 – 16:35
Corap in default, dipendenti «lasciati al loro destino»

CATANZARO I primi ritardi nel pagamento degli stipendi si sono registrati già ad ottobre e, adesso, il «default» del Corap è stato annunciato ufficialmente dal direttore generale che giovedì 20 giugno lo ha comunicato ai dipendenti, ai dirigenti e al revisore dei conti. Il Consorzio regionale per le attività produttive è insomma «ormai bloccato da pignoramenti che si moltiplicano ogni giorno e che hanno reso impossibile la gestione e la sopravvivenza dell’Ente stesso». A denunciarlo sono i segretari generali di Fp Cgil (Alessandra Baldari), Cisl Fp (Luciana Giordano), Uil Fp (Elio Bartoletti) e Barbara Fontana (Findici), che definiscono «di una gravità inaudita» le affermazioni del dg che «hanno lasciato senza parole i lavoratori» e che «preoccupano fortemente» le stesse organizzazioni sindacali, anche perché «sembrerebbe che sia in corso un tentativo da parte dell’Ente intermedio di mettere al sicuro gli impianti di depurazione, lasciando al loro destino gli operatori».
Dopo diversi mesi che «la Regione Calabria non riesce a individuare una soluzione per l’emergenza Corap», dunque, per i sindacati è «necessario» che la Cittadella «assuma impegni certi sulla ricollocazione dei lavoratori, che non hanno più il tempo ne la forza di ascoltare gli inconsistenti e inconcludenti discorsi su ipotetici progetti di rilancio e ristrutturazione del Consorzio». I dipendenti del Corap e i sindacati «chiederanno un intervento urgente al presidente della Regione Calabria almeno per dare una certezza alle oltre cento famiglie coinvolte in questa crisi, che oggi si sentono precarie e senza un futuro». Dal primo luglio inoltre presso le sedi territoriali «saranno attivati presidi e sit-in dei lavoratori per sensibilizzare l’opinione pubblica, la politica e ogni livello istituzionale coinvolto sull’emergenza in corso». Le tre sigle sindacali chiedono dunque «un atto di responsabilità e uno scatto d’orgoglio nell’assumere questo onere, invitando tutti a valutare bene le conseguenze di un definitivo fallimento del Consorzio» che «inciderà sia sul futuro di oltre 100 famiglie e sulla tenuta occupazionale del territorio, sia sullo sviluppo industriale e turistico della Calabria. Che fine farà – chiedono i sindacati – la depurazione della fascia costiera di Vibo Valentia e Crotone, zone turistiche, oltre alla bonifica S.i.n. di Crotone?».

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