LAMEZIA TERME «Non esiste il contesto ideale, questo abbiamo dimostrato nel libro. Il territorio emiliano si credeva immune, invece la ‘ndrangheta è entrata lentamente, dal basso, conquistandolo». Lo ha detto Nando Dalla Chiesa intervistato a Trame festival di libri contro le mafie sul libro “”Rosso mafia” scritto con Federica Cabras dal giornalista Michele Albanese.
«D’altronde era molto strano – ha aggiunto Dalla Chiesa – che un candidato a sindaco di Brescello, comune in provincia di Reggio Emilia, poi sciolto per mafia, andasse a fare campagna elettorale a Cutro, in provincia di Crotone. L’Emilia si è nascosta dietro l’alibi degli anticorpi per non affrontare il problema. Se si parla di Borsellino o Falcone le sale sono piene, appena si parla di Brescello, si svuotano. Non si può essere in prima linea con raccolte fondi e solidarietà solo per la mafia siciliana. Se ho una tradizione democratica la faccio valere contro la mafia e non la ricordo semplicemente». Dalla Chiesa ha dedicato anche un riferimento alla traccia degli esami di Stato su suo padre, il generale Alberto Dalla Chiesa ucciso a Palermo nel 1982. «Credo che sia un riconoscimento molto importante – ha sostenuto – perché questo Paese fa difficoltà a onorare le persone in divisa. Credo sia anche un riconoscimento meritato, frutto di un lungo lavoro che è stato fatto nelle scuole».
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