SOVERATO L’operazione che i carabinieri hanno eseguito tra le province di Catanzaro, Reggio e Milano, in esecuzione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda del capoluogo guidata dal procuratore Nicola Gratteri, coinvolge 24 indagati (qui i nomi) ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo e dall’aver indotto a commettere il reato minorenni, di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, di porto illegale di armi da fuoco, favoreggiamento, furto aggravato ed altro.
L’indagine è stata condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Soverato, con il supporto delle Stazioni di Guardavalle, Davoli, Soverato, Satriano, Cardinale e Gasperina, ed è stata avviata dopo che nel marzo del 2017 nella periferia di Soverato fu trovato un bidone contenente un notevole quantitativo di sostanza stupefacente. Le investigazioni successive hanno permesso di documentare la gestione dello spaccio di cocaina, hashish e marijuana da parte di un’organizzazione, con base operativa nel Soveratese e con proiezioni in altre regioni italiane e all’estero, e che secondo gli inquirenti aveva come leader Vincenzo Aloi, 25enne nipote del boss Vincenzo Gallace, capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta radicata a Guardavalle. Oltre a rifornire l’area del Soveratese, le indagini hanno evidenziato la capacità degli indagati di far arrivare importanti quantitativi di cocaina anche nelle più competitive piazze di spaccio del Milanese e del Maceratese.
Nel corso delle indagini, sono state tratte in arresto in flagranza di reato ulteriori 7 persone, sono stati sequestrati oltre 2 chilogrammi di stupefacente tra cocaina, hashish e marijuana e un’arma clandestina con le relative munizioni. Inoltre, sono state registrate transazioni economiche inerenti ai traffici illeciti per oltre mezzo milione di euro, da cui è scaturita l’emissione di un decreto di sequestro preventivo per pari importo. I beni sottratti alla disponibilità degli indagati sono un esercizio commerciale, un capannone industriale, una barca, un appartamento, 4 autovetture, 16 conti correnti e depositi postali.
Nella mattinata di lunedì, all’esito delle perquisizioni domiciliari, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato due degli indagati, poiché trovati in possesso di cocaina, marijuana e hashish, e oltre 10mila euro in contanti.
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