di Michele Presta
COSENZA Comune di Cosenza ed Ecologia Oggi, adesso sono davvero ai ferri corti. «Mi chiedete se sono soddisfatto del servizio? La risposta è no» dice l’assessore all’ambiente Carmine Vizza. La dose è rincarata a stretto giro dal primo cittadino: «La qualità del servizio è peggiorata, non lo possiamo negare». Le “tute gialle” si sbracciano dalla ringhiera che separa l’aula consiliare dalla parte dedicata al pubblico e ai componenti dell’assise comunale chiedono che «venga rispettato il contratto collettivo nazionale». Lo stato di agitazione dei lavoratori addetti alla nettezza urbana e alle dipendenze di Eugenio Guarascio nascerebbe dalle lettere inviate dall’azienda in cui si disporrebbero ferie forzate o una sospensione dal lavoro (sempre forzato) e poi, tutto il processo di riorganizzazione del personale.
SANZIONI, RICHIAMI E TUTELA DEI LAVORATORI L’ordine del giorno sulla discussione che riguarda la “Situazione che agita i lavoratori della Società Ecologia Oggi” è arrivato all’attenzione del consiglio comunale su proposta dei consiglieri de “La Piattaforma” a cui si sono aggiunti anche i consiglieri Enrico Morcavallo e Giuseppe d’Ippolito (entrambi assenti durante la discussione ndr). «I lavoratori non devono rivolgersi ai consiglieri comunali che conoscono per capire cosa succeda all’interno dell’azienda dove lavorano – ha dichiarato Marco Ambrogio in apertura del consiglio –. Vogliamo che si metta fine alle ferie forzate alle minacce di sospensione dei lavoratori che non vivono più una situazione serena e al rispetto del capitolato di appalto dal quale sono emerse anomalie che ci hanno portato a chiedere la convocazione di questo consiglio comunale». Ambrogio, che per contro de “La Piattaforma” ha relazionato in consiglio, è poi passato ai numeri della pianta organica. «Le 148 unità lavorative sulle quali è stato costruito l’intero impianto della gara pubblica, ci risultano non essere tutte in servizio, alcuni di queste a seguito di pensionamento, altre purtroppo causa decesso. La società Ecologia Oggi è obbligata ad avere nel proprio organico le 148 unità di cui alla gara d’appalto, assunte secondo i contratti di lavoro del comparto ambientale, che salgono a 150 unità secondo l’offerta migliorativa che l’azienda ha proposto in fase di offerta per l’aggiudicazione della gara». E di queste incongruenze tra dato e dovuto, gli uffici di palazzo dei Bruzi se ne sarebbero accorti già da tempo. «Ad oggi abbiamo comminato nei confronti di Ecologia Oggi più di 500mila euro – ha spiegato Carmine Vizza –. Non avevano il parco automezzi completo, la percentuale di raccolta differenziata non raggiungeva la percentuale prevista nel bando, i sacchetti per la raccolta dei rifiuti venivano consegnati in ritardo. Ogni volta che c’è da prendere delle decisioni si procede sempre con lentezza. L’istallazione della video sorveglianza sembra la “tela di Penelope”. Non accetteremo che chi non completerà il percorso di riqualificazione aziendale venga licenziato – ha proseguito Vizza –. E non accetteremo che la società vi minacci di non pagare lo stipendio se da parte nostra dovrebbero esserci ritardi nel pagamento della nostra quota». Insomma d’amore e d’accordo ad oggi, Palazzo dei Bruzi e l’azienda a cui ha affidato l’appalto per il decoro pubblico e la nettezza urbana, sembrerebbero proprio non andare. «C’è stato un peggioramento del servizio ma anche dei rapporti tra l’amministrazione comunale e quella aziendale. L’azienda è in difetto sia rispetto ai lavoratori che al comune di Cosenza, ci auspichiamo che si possa raggiungere una situazione di pace al più presto». Anche per questo, al termine della discussione, i consiglieri hanno votato una mozione in cui si dà mandato al sindaco di controllare attraverso gli uffici comunali, il rispetto da parte di Ecologia Oggi di tutte le norme previste nel capitolato di appalto che la società si è aggiudicata nel 2016.
SENZA L’OPPOSIZIONE Non si sono presentati in aula Carlo Guccione, Damiano Covelli, Enrico Morcavallo, Francesca Cassano, Bianca Rende, Anna Fabiano e Alessandra Mauro. In una missiva inviata poco prima dell’inizio della seduta consiliare hanno rilevato come: «Già con nota del 26 giugno, veniva segnalata l’assenza di deposito, da parte degli uffici competenti, dei documenti necessari per lo svolgimento del consiglio comunale, in particolare i punti 2 e 3 dell’ordine del giorno. Tale impedimento – scrivono i consiglieri di opposizione – lede il diritto dei consiglieri comunali ad espletare il proprio mandato istituzionale, causato dal non rispetto dell’art. 17 comma III, del regolamento del consiglio comunale di Cosenza». Punto 2 all’ordine del giorno (riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, derivanti da pagamenti effettuati dal Tesoriere Comunale nel corso dell’anno 2018, per azioni esecutive intraprese a seguito di sentenze notificate all’Ente) che i presenti in aula decidono di rinviare per la mancanza del parere del revisore legale dei conti. Passano invece con 17 voti favorevoli e 5 contrari il terzo e il quarto punto all’ordine del giorno riguardanti il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze esecutive e l’approvazione del regolamento per la definizione agevolata delle entrate tributarie e patrimoniali non riscosse a seguito della notifica di ingiunzioni di pagamento. Mentre all’unanimità dei presenti è stato approvato del regolamento comunale per la valorizzazione delle botteghe e degli antichi mestieri della Città di Cosenza.
LA DELIBERA DELLA CORTE DEI CONTI Prima dell’inizio della discussione prevista per il 17 luglio dinnanzi ai giudici della Corte dei Conti, l’assise comunale ha preso atto della delibera e ascoltato parte delle contro deduzioni che il Comune di Cosenza avanzerà in sede di dibattimento. Messi da parte i numeri e gli aspetti di natura tecnica, complice anche l’assenza dei consiglieri alla sinistra di Occhiuto, il primo cittadino ha ribadito la sua posizione sulla situazione debitoria del comune. «Siamo sempre stati in dissesto, lo sapevamo e noi però abbiamo deciso di battere la strada più difficile ma anche quella che ci permettesse di lavorare per il bene della città e dei cosentini (qui il nostro articolo sulla Delibera 66 della Corte dei Conti). Decidere di non partecipare alla riunione è da parte dell’opposizione un comportamento da stigmatizzare. A differenza loro noi siamo qui, ci prendiamo le nostre responsabilità come nel caso di Ecologia Oggi e discutiamo anche di una situazione che non siamo stati noi a generare. Quando si parla di cose che ereditiamo dal passato, chi in quegli anni ha governato la città non ha mai avuto il coraggio di presentarsi in aula». (m.presta@corrierecal.it)
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