Crotone, in manette ricercato per stalking: si era nascosto sopra l'armadio – VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=tDuP5lAAAJU
 
https://www.youtube.com/watch?v=aUi74R7EtIg
di Gaetano Megna
CROTONE Arrestato un latitante accusato di stalking. Nel tardo pomeriggio di ieri gli uomini dalla squadra mobile della Questura di Crotone sono finalmente riusciti a mettere le manette ai polsi di Maurizio Pugliese, 53 anni di Isola Capo Rizzuto, nei confronti del quale, lo scorso 18 maggio, era stato emanato un ordine di custodia cautelare in carcere per stalking a danno di una donna di 28 anni di Crotone.

Tutto ha avuto inizio un anno e mezzo fa quando il padre della giovane donna ha portato a casa sua, nel centro storico di Crotone, il “suo amico” Pugliese, pluripregiudicato e noto alle forze dell’ordine per precedenti penali quali violenza sessuale, maltrattamenti, riduzioni in schiavitù, sequestro di persona e altro. Il pregiudicato, nonostante fosse regolarmente sposato con due figlie, si è subito invaghito della figlia dell’amico, che non ha mai accettato il corteggiamento e le avance che le sono state fatte. Non ha nemmeno accettato «i pedinamenti, le violenze verbali e le minacce tramite profilo facebook», che Pugliese le ha riservato dopo il primo incontro. Proprio per questo ha chiesto l’intervento delle volanti della polizia di Stato che hanno messo in atto una serie di controlli per garantire la serenità della donna. Un mese e mezzo fa c’è stato un episodio che ha richiesto l’intervento immediato della Procura della Repubblica, che a detta degli investigatori della Questura, «mostra sempre una grande sensibilità in tale circostanze».
L’uomo ha rotto il vetro di una finestra dell’abitazione della ventottenne. Vetro che la donna ha sostituito temporaneamente con un cartone. Pugliese non si è fermato alla rottura del vetro, perché, aiutato dalla figlia minore, che ha fatto da “palo” al padre, ha utilizzato il cartone per dare fuoco alla casa. L’episodio è stato ricostruito grazie ai filmati di telecamere di video sorveglianza. L’intervento delle volanti e dei vigili del fuoco ha impedito alle fiamme di propagarsi al resto della casa. La donna ha tentato anche di fare perdere le proprie tracce, trasferendosi presso case di amici, ma tutto è stato vano. La Procura della Repubblica ha, quindi, chiesto l’immediata adozione della misura cautelare, convalidata dal giudice. Quando gli investigatori si sono presentati all’abitazione per procedere agli arresti, Pugliese si è reso irreperibile e anche i successivi tentativi di rintracciare l’uomo non hanno avuto esito positivo. Pertanto il ricercato è stato dichiarato latitante. Non hanno dato esiti positivi gli appostamenti davanti alla casa di Isola Capo Rizzuto ed è fallito il tentativo di arrestarlo in una casa di Steccato di Cutro, che Pugliese aveva preso in fitto utilizzando falsi documenti. Ieri, dopo più di un mese, è stato arrestato nella sua casa di Isola Capo Rizzuto. Non è stata un’attività facile, perché Pugliese si era nascosto sopra un armadio, occultando la sua presenza con un ventilatore, scatole di cartone e coperte. Al momento dell’arrivo gli investigatori hanno trovato la moglie e le due figlie, ma di Pugliese non c’erano tracce. È stato proprio l’acume investigativo a consentire ai poliziotti di trovare il nascondiglio. La cosa che lascia perplessi è che Pugliese risulta essere claudicante tanto che deve fare uso di stampelle per spostarsi, ma i filmati lo ritraggono in fuga. La vicenda è stata illustrata questa mattina in una conferenza stampa dal vice questore vicario, Paolo Iodice, dal dirigente della mobile Nicola Lerario, e dal dirigente delle volanti Francesco Cecere. (redazione@corrierecal.it)