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Caldo e turni massacranti, infermiere si sente male in ospedale

L’episodio è avvenuto in uno dei due pronto soccorso dell’ospedale spoke di Corigliano Rossano. Dove la situazione si fa sempre più difficile per il personale e per i pazienti

Pubblicato il: 28/06/2019 – 17:25
Caldo e turni massacranti, infermiere si sente male in ospedale

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Il caldo, l’afa incessante di queste settimane ed il picco “africano” che sta arrivando, non stanno semplificando la vita dei due pronto soccorso dell’ospedale spoke di Corigliano Rossano. Dopo le proteste dei mesi scorsi, le denunce del direttore dell’unità operativa, Natale Straface, nulla sembra essere cambiato. A Rossano il sistema pare al collasso con decine di persone che gravitano nell’astanteria del pronto soccorso da almeno tre giorni in attesa di un ricovero nei reparti. Il sottodimensionamento delle piante organiche, quindi, sta rendendo la situazione umanamente insopportabile soprattutto per medici e paramedici e di conseguenza per i pazienti che affollano la sala d’attesa attendendo che gli si assegni un “codice”. Personale sfinito, dunque, a tal punto da stramazzare, letteralmente, al suolo. È di queste ore, infatti, la notizia paradossale dell’infermiere “soccorso” in pronto soccorso nel mentre stava esercitando le sue funzioni. Alla base vi sarebbero turni massacranti di lavoro, lo stress e probabilmente anche la calura.
Più volte il direttore del pronto soccorso, il personale medico e quello infermieristico hanno manifestato tutto il loro disagio per via di problematiche ormai ataviche che stando mandando nel caos il reparto, primo front-office dell’ospedale coi pazienti. Situazione simile per il pronto soccorso di Corigliano, nell’ottica dello spoke cittadino, ma a Rossano si concentra oltre all’utenza di tutto il Basso Jonio che d’estate moltiplica le presenze, anche parte di quella dell’Alto Jonio, perché – a sentire gli autisti – le ambulanze pare preferiscano raggiungere logisticamente lo scalo di Rossano rispetto a quello situato nel centro storico di Corigliano.
Nei mesi scorsi lo spauracchio dettato dalle ipotesi di chiusura del Pronto soccorso ausonico, ed ancor prima dell’unica Pediatria di tutta la Sibaritide – 220mila abitanti – sembra essere passato ma adesso, d’estate, il problema sta riproponendosi in tutta la sua gravità. E l’atto promulgato dall’Asp a favore dell’Annunziata di Cosenza nei giorni scorsi, relativo alle misure urgenti per far fronte alla cronica carenza di personale con l’avviso di selezione per il conferimento sei incarichi libero-professionali a medici, da assegnare al pronto soccorso, non sta di certo rinfrescando gli animi. (l.latella@corrierecal.it)

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