di Antonio Cantisani
CATANZARO Al capezzale del Corap, il Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive, alle prese con una crisi che rischia di avere pesanti ripercussioni anche in termini occupazionali. Dopo le denunce dei giorni scorsi, in particolare delle organizzazioni sindacali, nella prossima settimana – riferiscono fonti vicine all’organismo nel quale sono stati raggruppati gli ex consorzi industriali provinciali – dovrebbero susseguirsi una serie di vertici finalizzati a chiarire la sorte del Corap e anche degli oltre suoi 100 dipendenti. Sorte al momento appesa a un filo, a causa di un “default” – così l’hanno definito i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Findici – dell’ente, letteralmente sommerso da debiti, scarsa liquidità, assenza di un piano industriale, incapacità di attrarre investimenti esterni in Calabria e con un personale stremato dalla ormai cronica incertezza del pagamento degli stipendi. Anche per questo nei giorni scorsi i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, che potrebbe trasformarsi in sciopero ove gli eventi dovessero precipitare. Una situazione estremamente difficile e ormai compromessa, quella del Corap, davanti alle quale anche il direttore generale del Consorzio, il vibonese Filippo Valotta, designato dal governatore Oliverio per ristrutturare l’ente, starebbe alzando bandiera bianca: secondo fonti accreditate, in queste ore Valotta starebbe maturando l’ipotesi di rassegnare l’incarico affidatogli a fine aprile scorso, avendo riscontrato l’impossibilità di rimettere in pista il Consorzio. Al di là delle indiscrezioni, il dato di fondo è quello di una profonda crisi del Corap che sta comunque preoccupando il decimo piano della Cittadella, al punto che nella settimana entrante lo stesso Oliverio potrebbe convocare un vertice con management e sindacati che a questo punto potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro del Consorzio delle attività produttive. (redazione@corrierecal.it)
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