di Maria Rita Galati
CATANZARO Pensi ad Astor Piazzolla, amatissimo compositore argentino, e immediatamente le note di “Libertango” risuonano nella testa pronte a prendere fiato in un motivetto da fischiettare. E’ quello che gli chiede l’arrangiatore Pino Presti per avere la possibilità di varcare la soglia della Rai e farsi conoscere al grande pubblico nella trasmissione “Gli amici di Teatro 10”, in onda nel 1973, annunciato da Alberto Lupo e Maria Giovanna Elmi. E’ quello che il musicista di origini italiane per parte di padre pugliese, fa a malincuore: il riformatore del tango e strumentista d’avanguardia, l’inventore del “nuovo tango” che per quella commistione con il jazz catalizzo pesanti critiche dai puristi del genere, entra nella storia e nel cuore degli italiani. Ma nel concerto che chiude la prima stagione cameristica del teatro Politeama – Mario Foglietti di Catanzaro, pensata dal quel vulcanico talento made in Calabria che il mondo ci invidia che si chiama Filippo Arlia, direttore dell’Istituto superiore di studi musicali Tchaikosky con la collaborazione della Fondazione Politeama, Libertango arriva solo alla fine. E’ uno dei due bis “regalati” al numeroso pubblico che sotto il cielo terso e caldo dell’estate catanzarese, nella suggestiva cornice delle terrazze del Complesso Monumentale San Giovanni, si è lasciato avvolgere dall’atmosfera morbida e sensuale del tango, grazie alla maestria del maestro Arlia al pianoforte, di Cesare Chiacchiaretta al bandoneon, Giovanni Zonno al violino, Enrico Corapi al contrabbasso e Salvatore Russo alla chitarra elettrica, e della voce calda e potente di Silvia Mezzanotte, ex cantante dei Mattia Bazar e importante interprete, tra le più apprezzate per talento ed estensione. “Duettango feat Camorra” è un omaggio a ElGato (come era chiamato Piazzolla per la sua abilità e ingegno), all’argentino di sangue pugliese, che sbaragliò le regole con l’introduzione di nuovi strumenti solitamente esclusi al Tango e che non viene studiato nei Conservatori perché considerato troppo semplice, ma che in realtà ha scritto musica innovativa e complessa non solo per pianoforte ma anche per chitarra, a cui testi i giovani studenti si approcciano non senza difficoltà. Lo spettacolo “Duettango” è un’intuizione di Arlia, il più giovane direttore d’orchestra d’Italia Filippo Arlia, che ha già diretto orchestre in trenta Paesi nel mondo. Le sue qualità di pianista combinate al fascino e alla magia del bandoneon di Cesare Chiacchiaretta – tra i migliori interpreti al mondo dello strumento del Tango – ha catturato subito l’apprezzamento del pubblico e della critica dall’esordio del progetto che risale al 2008. Duettango ha tenuto più di duecento live in Europa e in America, calcando palcoscenici di prestigio storico come la Sala Scarlatti di Napoli, la S. Katherine Concerto Hall di Vilnius. Il “feat” Camorra è un’altra citazione alla musica di Piazzolla, il titolo di una canzone che il musicista dedica alla sua Buenos Aires, affranta dal “male incurabile” della delinquenza. Da “Balada para mi muerte”, ad “Adios Nonino”, canzone dedicata al papà in occasione della sua scomparsa, passando per Camorra ed Escualo, con i gli innesti emozionanti di Silvia Mezzanotte, che canta Piazzolla con intensità e tecnica senza aver nulla da invidiare a Milva, interpretando per la prima volta alcuni dei più bei capolavori del maestro argentino come “Balada para un loco” e la “Ultima Grela” e all’atteso bis, dopo Libertango, con Yosoy Maria. Un finale di stagione davvero degno dell’elevato livello della programmazione pensata dal maestro Arlia che regala al suo pubblico emozioni e sorrisi, raggiungendo il non facile obiettivo di innovare e diffondere l’amore per la musica classica. Catanzaro apprezza e ringrazia.
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