di Roberto De Santo
CATANZARO Non si arresta la fuga dalla Calabria. Anzi. Anche quest’anno la regione registra il tasso più alto di cittadini che lasciano i territori per migrare altrove. In media, stima l’Istat che ha pubblicato l’annuale report sul “Bilancio demografico nazionale”, nel corso del 2018 questo tasso è stato pari al 5,2 per mille contro un andamento degli spostamenti all’interno del Paese sostanzialmente stabile (-0,3%). Significa che mentre in Italia si sta verificando una sostanziale stabilizzazione della mobilità interna, nel sud Italia ed appunto in Calabria in particolare il fenomeno di quanti fanno la valigia per cercare fortuna altrove è tutt’altro che fermo. Un movimento che penalizza la regione a tutto vantaggio del Centro-Nord. Regioni di “approdo” di questo esodo. Passando in rassegna i dati del report, infatti, emerge che in questa parte del Paese il tasso di migrazione interna registra un valore positivo. Con le regioni del Nord-est a farle da regine (+2,2 per mille). In testa a questa classifica c’è il Trentino (+3,4 per mille) con Bolzano e Trento che registrano rispettivamente un tasso di migrazione interna positiva del 3,5 per mille e 3,2 per mille. Segue poi l’Emilia Romagna (+3,2 per mille) e il Friuli Venezia Giulia (+2,3 per mille).
Comunque complessivamente nel corso del 2018 la Calabria ha perso circa 10mila residenti passando da 1.956.687 del primo gennaio a 1.947.131 del dicembre scorso. A ridurre la decrescita della popolazione residente in Calabria la migrazione verso la regione dei residenti all’estero. Nel corso del 2018, stando ai dati dell’Istat, c’è stato un incremento di nuovi iscritti agli uffici anagrafi dei Comuni calabresi proventi da altri Paesi nell’ordine del 3,6 per mille in più. Una percentuale più alta della media nazionale (2,9 per mille), ma soprattutto del Mezzogiorno dove mediamente risultano nuovi iscritti stranieri pari al 2,4 per mille. Sono cittadini che arrivano per lo più dalla Romania, dall’Albania, ma anche dal Marocco, dalla Cina e dall’Ucraina. Che sono le cinque nazioni che rappresentano quasi la metà del totale degli stranieri residenti in Italia.
Dati che confermano da un verso che sono sempre di più i calabresi che non puntano a costruirsi un futuro in Calabria e dall’altro che la regione si avvia a divenire maggiormente multietnica. (r.desanto@corrierecal.it)
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