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Porto di Corigliano, la separazione da Gioia torna ad agitare la politica

Quattro consiglieri d’opposizione presentano un’interpellanza per conoscere i progetti sull’infrastruttura. Ribadita distanza dall’infrastruttura della Piana: «Attuale gestione ha relegato gli scal…

Pubblicato il: 08/07/2019 – 18:23
Porto di Corigliano, la separazione da Gioia torna ad agitare la politica

di Luca Latella
L’amministrazione comunale di Corigliano Rossano non avrà una vita politica facile: lo si è capito quasi subito, già al primo consiglio comunale. E che le opposizioni faranno opposizione non solo oltranzista, lo hanno dimostrato con i loro sensati interventi.
In quest’ottica si inquadra un’interpellanza scritta e rivolta al vicesindaco e assessore allo sviluppo della città, al porto, pesca e Zes, Claudio Malavolta proprio sullo scalo portuale cittadino. A firmarla sono Gino Promenzio, Rosellina Madeo, Aldo Zagarese e Francesco Madeo.
I quattro consiglieri di minoranza, spinti dalla necessità di capire quali saranno gli obiettivi dell’amministrazione Stasi per un’infrastruttura di primaria importanza, fra le premesse rammentano soprattutto come il porto di Corigliano Rossano sia gestito a distanza dall’Autorità portuale di Gioia Tauro con la quale si ha «poca o nessuna attinenza».
In campagna elettorale, infatti, più volte all’allora candidato a sindaco Promenzio, aveva dichiarato di voler fare chiarezza sul governo del porto di Corigliano, paventando addirittura la proposta di staccarsi dall’autorità portuale calabrese per “attraccare” in quella di Taranto, territorialmente molto più vicina e vocazionalmente, per certi settori, più simile.
«L’esperienza di questi anni di gestione del porto di Corigliano Rossano in questa nuova organizzazione, ad oggi – scrivono Promenzio, i due Madeo e Zagarese – è risultata poco efficace se non addirittura penalizzante e limitativa per lo sviluppo del sistema produttivo locale. La governance è stata e continua ad essere gestita a distanza da una struttura principalmente polarizzata alla specificità di un grande porto di transhipment (attualmente in crisi) che per dimensione, traffico e servizi ha, di fatto, una impostazione poco attinente alla specificità dei traffico portuale di Corigliano Rossano. Tale diversa vocazione del porto-guida – insistono – ha relegato a ruolo marginale i porti ionici periferici, sacrificandone le forti peculiarità operative ed economiche. Il processo di centralizzazione delle funzioni di governo e di controllo ha generato ulteriori vincoli, ritardi e condizionamenti tali da relegare il porto di Corigliano-Rossano ad un ruolo minoritario, residuale e periferico».
I quattro consiglieri comunali di minoranza, nel ricordare come il porto ricada nella Zes, poi vanno al nocciolo della questione, ovvero la tutela della pesca e della flotta peschereccia di Schiavonea che è la più importante della regione e fra le maggiori dell’intero sud Italia, ma che vive quotidianamente enormi disagi. I 38 motopescherecci, che attraccano lungo il perimetro del porto, le 6 motobarche e le 66 barche a remi, accostate lungo l’arenile di Schiavonea, riferiscono ancora, per le operazioni di alaggio, varo e rimessaggio dei natanti, sono costretti a recarsi presso cantieri nautici ubicati a diverse miglia dal porto di Corigliano (Taranto, Giulianova, Cariati, Cirò) «determinando dei costi molto onerosi per gli armatori», a causa dei cantieri nautici locali posti ancora sotto sequestro.
Insieme alle carenze strutturali nell’approvvigionamento d’acqua dolce e di energia elettrica, nella raccolta dei rifiuti mancando l’isola ecologica, contenitori per la raccolta differenziata e gli olii esausti, tutto ciò «condiziona lo sviluppo e la vita del settore».
Per tutta questa serie di ragioni Gino Promenzio, Rosellina Madeo, Aldo Zagarese e Francesco Madeo chiedono all’assessore Malavolta «se e quali azioni verranno intraprese nei confronti dell’Autorità portuale di Gioia Tauro al fine di ottenere la dovuta attenzione per un settore vitale come quello della pesca di Corigliano Rossano; le modalità e i tempi con cui verranno intraprese eventuali iniziative di confronto di carattere politico e amministrativo; se e quali azioni verranno intraprese per risolvere la problematica della mancata utilizzazione dei cantieri nautici della Lega Navale Italiana ubicati a ridosso banchina ovest della seconda darsena». (l.latella@corrierecal.it)

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