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L'emergenza si rinnova: ancora un'ordinanza di Oliverio sui rifiuti

Il governatore firma l’ennesimo provvedimento «contingibile e urgente» in deroga alle normative ambientali. Così lo strumento straordinario in Calabria diventa ordinario

Pubblicato il: 09/07/2019 – 16:33
L'emergenza si rinnova: ancora un'ordinanza di Oliverio sui rifiuti

CATANZARO Lo strumento straordinario, come spesso accade in Calabria, è ormai diventato ordinario. Dunque è solo una questione di tempistica: passati sei mesi dalla vecchia arriva, puntuale, la nuova ordinanza «contingibile e urgente» con cui il presidente della Regione di fatto proroga, anche per l’estate, l’emergenza del settore dei rifiuti in Calabria. Uno stato di cose che, ancora una volta, dispone la deroga alla normativa ambientale e autorizza le strutture pubbliche e quelle «private di interesse pubblico» ad aumentare la loro capacità di ricevere e trattare rifiuti per una percentuale fino al 50% del valore autorizzato. Tutto ciò, come accade ormai da anni, «nelle more» della piena operatività degli Ato – la Regione ha deciso di affiancare ancora per un anno i Comuni – e nell’attesa dei nuovi impianti previsti nel Piano regionale dei rifiuti approvato nel 2016 e di cui finora non c’è traccia.
Nella nuova ordinanza, vergata dal governatore Mario Oliverio proprio oggi, si definisce ancora una volta «imprescindibile ed improcrastinabile» il nuovo provvedimento che ha validità fino alla fine del 2019. Le deroghe normative previste dall’ordinanza, con tutte le prescrizioni del caso, appaiono infatti «imposte – sottolinea la Regione – dall’eccezionale ed urgente necessità di scongiurare la compromissione della salute umana e dell’ambiente, precludendosi la possibilità di provvedere altrimenti».
L’ordinanza autorizza anche la piattaforma impiantistica di Lamezia Terme, per il periodo 9 luglio-31 dicembre, a stoccare il «compost fuori specifica» proveniente dalla lavorazione dell’umido, «nelle more della sua raffinazione ai fini della produzione di ammendante compostato, nelle vasche in cemento armato posizionate nell’angolo a sud-est dell’area d’impianto, con l’adozione di tutti i necessari presidi ambientali, volti ad assicurare la corretta raccolta dei colaticci, evitare dispersioni eoliche, scongiurare qualsiasi forma di inquinamento ambientale ed evitare possibili ripercussioni sulla salute umana e sull’ambiente». Gli impianti privati individuati dal dipartimento Ambiente e «tecnicamente idonei» che «per l’occasione sono dichiarati di interesse pubblico» sono infine autorizzati, visto il surplus estivo, per il periodo 9 luglio-30 settembre allo stoccaggio dei rifiuti urbani non differenziati e al successivo trattamento di trito-vagliatura, con separazione della frazione “secca” – per la quale si autorizza l’eventuale raffinazione – da quella “umida”, quest’ultima da indirizzare verso successivi e separati trattamenti di maturazione, da svolgersi anche presso altri impianti sempre individuati dal Dipartimento.
IL PIANO RIFIUTI E LA DURA REALTÀ Il Piano dei rifiuti prevede che la Regione si doti di una rete impiantistica pubblica di trattamento che, nel rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità, «sarà in grado di assicurare la chiusura dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti». Tutto insomma è ancora coniugato al futuro e la Regione, che comunque dei passi avanti li ha fatti, si limita a ribadire a che punto si è arrivati con le procedure per gli impianti: «È stata aggiudicata nel giugno 2017 la gara per la realizzazione del nuovo ecodistretto di Catanzaro-Alli. L’aggiudicatario, ha prodotto il progetto definitivo ed ha richiesto e ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale e il parere favorevole di Valutazione di Impatto Ambientale. In data 22 marzo 2019 è stato acquisito, con prescrizioni, il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Recepite tali prescrizioni, si potrà procedere all’approvazione della progettazione definitiva ed alla successiva sottoscrizione del contratto (si stimano 2-3 mesi). La piattaforma è dotata di una linea di trattamento anaerobico dell’organico per complessivi 22.000 t; è divenuta definitiva l’aggiudicazione della gara per la realizzazione dell’ecodistretto di Reggio Calabria-Sambatello. È in corso di svolgimento la verifica dei requisiti dichiarati dall’aggiudicatario in sede di gara, in esito alla quale si procederà alla stipula del contratto ed alla successiva consegna dei lavori. La piattaforma è dotata di una linea di trattamento anaerobico dell’organico per complessivi 22.000 t; il progetto definitivo per la realizzazione dell’ecodistretto di Rossano è in corso di approvazione. La Regione ha ottenuto tutti i pareri di Aia e di Via nonché quello del Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Sicilia e la Calabria. È in corso di predisposizione la gara di appalto integrato sul progetto definitivo corredato da tutti i pareri, autorizzazioni e nulla osta, che si prevede di pubblicare nel corso del prossimo mese; la piattaforma è dotata di una linea di trattamento anaerobico dell’organico per complessivi 30.000 t».
LE GARE DESERTE E L’ORGANICO DECLASSATO Intanto la gara, svolta nel corso del 2016, per portare l’organico fuori regione «è andata per ben due volte deserta, a testimonianza sia della difficoltà, a livello nazionale, di collocare tale rifiuto sia della carenza infrastrutturale nazionale». In più la disponibilità al conferimento dell’organico data dall’Ato Toscana Sud nel corso degli anni 2016 e 2017, e richiesta anche quest’anno, «non è stata più confermata». Infine su delega dell’Ato Reggio Calabria è stata pubblicata una nuova gara per il conferimento dell’organico fuori regione che scadrà il 22 luglio e che, però, ha «tempi di conclusione della procedura concorrenziale» che «non consentono di poter disporre delle volumetrie assicurabili dall’aggiudicatario entro il periodo estivo». Senza dimenticare, come abbiamo rivelato qui, che per non lasciare i rifiuti per strada l’umido da almeno un anno e mezzo viene spesso declassato e quindi va a finire in discarica. In quelle discariche che in campagna elettorale qualcuno diceva di voler azzerare salvo poi scontrarsi con la dura realtà. Che in Calabria, dopo più di un decennio di disastroso commissariamento e un quinquennio di giunta Oliverio significa ancora, sempre e solo emergenza. (spel)

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