CATANZARO «Da anni conduco una battaglia personale con l’esecutivo regionale e con i Dipartimenti preposti per indirizzare le risorse Ue verso la concretezza: oggi, la pubblicazione, da parte della Regione Campania, del bando per il Piano Lavoro dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che un altro modo di utilizzare i Fondi europei è possibile. La procedura, infatti, si concluderà, a regime, con l’assunzione a tempo indeterminato di diecimila soggetti nelle pubbliche amministrazione campane. La questione sta tutta nella volontà di programmare con lungimiranza, senza cedere al consenso dell’immediato». È quanto dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, il quale così prosegue: «In Campania, i soldi non sono piovuti dal cielo: si tratta, invece, di una serie di atti oculati e finalizzati che hanno permesso di concentrare su un obiettivo strategico la “Gestione fondo sociale europeo e fondo per lo sviluppo e la coesione”. Un aspetto cardine dell’operazione è rappresentato dall’opportuno coinvolgimento degli Enti Locali, i quali hanno in massa aderito alle apposite Manifestazioni di interesse. In poche parole si è trattato e si tratta di un percorso perfettamente possibile anche in Calabria e che, per diversi aspetti, propongo umilmente e tenacemente da tre anni con il mio progetto “Montagna Solidale”: tirocinio, formazione e assunzione di personale specializzato per la salvaguardia del territorio montano e per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. Peraltro, progetti simili, nel metodo e nella finalizzazione, sono stati proposti anche da altri colleghi, subendo la medesima sorte dell’accantonamento preventivo».
«Quando parlo di mancato coinvolgimento della funzione legislativa con il ruolo esecutivo – continua Bevacqua – mi riferisco proprio a questo: la presente legislatura regionale calabrese ha visto un costante esproprio dei rappresentanti eletti rispetto alla facoltà di contribuire a progettare l’indirizzo delle uniche risorse effettivamente disponibili, cioè a dire i Fondi Ue. il guaio è che questo esproprio, e il relativo accentramento, hanno prodotto soltanto misure temporanee e toppe prive di prospettiva».
«È inutile prendersela con l’Europa – conclude Bevacqua – quando le mancanze si rivelano alle nostre latitudini: l’obiettivo strategico del contrasto alla disoccupazione, soprattutto giovanile, investendo sul capitale umano disponibile attraverso il sostegno all’istruzione e alla formazione, è efficacemente perseguibile. Bisognerebbe, però, uno sguardo più coraggioso e più lungo».
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