REGGIO CALABRIA «Ti sei pentita Angela? No! Sono molto addolorata, ferita e mortificata ma certamente non mi sono pentita, neanche per un secondo». Così l’ex assessore comunale di Reggio, Angela Marcianò reagisce alla sentenza del giudice dell’udienza preliminare che l’ha condannata a un anno di reclusione (pena sospesa) per i reati di abuso d’ufficio e falso idelogico per la cossidetta vicenda dell’ex hotel Miramare. «L’amore per la Legalità – scrive Marcianò sul suo profilo Facebook – non può essere solo blaterato in passerella. Va coltivato e perseguito a qualunque costo esattamente come la Fede, senza tattiche e senza riserve. È questa la prima cosa che ho ritenuto di dover fare per amministrare degnamente la mia città».
«Sono molto credente – aggiunge – e pentirmi di aver denunciato solo perché condannata, pur avendo sempre spontaneamente collaborato, rischiato ed essermi totalmente affidata alla Giustizia, sarebbe molto riduttivo. Sarebbe come dire di non credere più in Dio per l’errore di qualche prete o per qualche evento infelice che ha attraversato la mia vita. Non funziona così».
«Se credi veramente in qualcosa – conclude Marcianò – devi crederci sempre perché sai che Dio conosce la verità Vera e troverà sempre il modo di ricompensare i sacrifici e le amarezze non meritate. Schiena dritta e testa alta. Come prima, anzi più di prima».
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