CELICO «Abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare per informare e cercare di coinvolgere il ministero dell’Ambiente in merito alla mancata bonifica della vecchia discarica di Celico». Lo annunciano, in una nota comune, i deputati calabresi del M5s Alessandro Melicchio, primo firmatario, Anna Laura Orrico, Paolo Parentela, Riccardo Tucci ed Elisabetta Barbuto che si sono rivolti al ministro Costa per segnalare quanto è accaduto nella discarica di contrada San Nicola. «Le analisi di maggio 2016 – asseriscono – parlavano chiaro: i valori limite nelle acque sotterranee, relativamente al manganese (1.200 microgrammi per litro, a fronte di un valore soglia di 50 microgrammi per litro) e al nichel (48 milligrammi per litro contro un valore soglia di 20 microgrammi per litro) sono stati ampiamente superati. Da allora il Comune, nonostante ne avesse l’obbligo, non ha fatto nulla per mettere in atto le procedure previste dalla legge».
«Questa vicenda ha dell’incredibile – ricostruiscono i parlamentari 5 stelle – a partire dalle autorizzazioni date alla realizzazione di una discarica nel cuore della Sila, in un bosco sulla cresta di una montagna. Ancora più inaccettabile è che dal 1995 al 2003 si siano sversati ben 107 mila metri cubi di rifiuti, invece dei previsti 78 mila metri cubi e che, nonostante l’accertato sversamento di percolato all’esterno di questa vecchia discarica, non sia mai stato predisposto un vero e proprio piano di caratterizzazione e di bonifica». «I procedimenti amministrativi si sono avvicendati, poi – aggiungono – in maniera disordinata, tra autorizzazioni concesse e poi negate e poi concesse nuovamente, tra pareri negativi, prontamente superati, e mancata considerazione di vincoli e prescrizioni, tanto che, insieme ad altri colleghi parlamentari del M5S calabrese, abbiamo depositato una denuncia in Procura di cui stiamo attendendo gli esiti».
«I deputati pentastellati puntano, poi, l’indice sulla politica – è detto nella nota – che è rimasta a guardare mentre associazioni e comitati denunciavano le condizioni della discarica e mentre i cittadini soffrivano per gli odori nauseabondi e temendo per la propria salute».
«L’emergenza rifiuti, ormai cronica, in cui versa la Regione Calabria e a cui Oliverio non è mai riuscito a dare risposta – denunciano – ha fatto il resto e ai cittadini di Celico e dei paesi confinanti non è restata che la protesta, purtroppo ad oggi inascoltata».
«Ma adesso bisogna fare piena luce riguardo al preoccupante inquinamento della falda – concludono i parlamentari del M5S – capire perché i valori sopra soglia non hanno dato luogo immediatamente alle procedure di ripristino ambientale previste per legge e agire in fretta per dare un riscontro agli abitanti dei comuni vicini alla discarica, che vivono in condizioni insopportabili e lesive della propria qualità di vita».
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