Conoscere per decidere. È questo il tema introdotto nel dibattito politico regionale dalla voce autorevole del professore Ettore Jorio.
Ed è una rivoluzione.
Perché in questo pezzo di Italia, più che altrove, il prezzo pagato alla mancanza totale di conoscenza è stato ed è tuttora altissimo.
Ancora più grave rischia di essere l’effetto di una ennesima occasione mancata. La pigra rassegnazione allo stato delle cose che ci ha assuefatti ad ogni mancanza, infatti, si sta traducendo nell’indolenza finale. Che ci permette di fare ancora da spettatori mentre altri si arrabattano per difendere le loro posizioni traballanti di (scarsissimo) potere di governo.
Lo stesso copione si ripete a livelli differenti. La stessa scena è visibile sul palcoscenico ormai illuminato a giorno della campagna elettorale per le Regionali del 2020 e su quello, altrettanto (in)animato, del governo della mia città.
Sul primo si agita l’ingombrante figura del Governatore in carica, che racconta al “suo” popolo di creduloni imbelli una versione dei fatti che – a tratti – diviene imbarazzante.
“Va tutto bene”, è il suo slogan.
Ed andrà sempre meglio, tanto che in questo ultimo scorcio di Presidenza ogni cosa troverà finalmente il suo posto e l’ordine naturale sarà ripristinato.
Gli aeroporti senza uno schema industriale e privi di redditività, diverranno modelli di gestione proficua.
L’accesso impossibile ad intere aree del territorio sarà magicamente fruibile da enormi masse di turisti in cerca di mete alternative, e nel frattempo le aree del degrado ambientale ed ecologico, oggi incompatibili con qualsiasi accoglienza, diverranno paradisi per migliaia di beneficiati.
Il disastro apparente del sistema regionale dei rifiuti si tradurrà – senza sforzo (e senza progetto) – in un capolavoro di equilibrio ed autosufficienza.
L’intera Calabria sarà raggiunta (finalmente) dalle ingenti risorse rese disponibili dalle politiche europee di sostegno alle aree svantaggiate, che per anni sono rimaste incomprese, inutilizzate, malamente apprese e spessissimo restituite per qualche arcana iattura. Che nulla ha a che vedere con l’incompetenza, la mancanza di visione o la semplice disonestà.
Fioriranno porti e si svilupperanno strade e ferrovia e – di conseguenza – gli strumenti della Zes (la Zona economica speciale che in Regione conoscono così bene da averla messa da parte, tanto a che serve?) ed ogni altro finalizzato allo sviluppo, troveranno applicazione da soli, senza neppure che qualcuno si dia la pena di programmare e progettare un modello di relazione interregionale e di sviluppo.
Insomma, il potere taumaturgico della brama elettorale ci salverà.
O – quantomeno – trasformerà la realtà, che sapremo vedere con gli occhi di chi il potere lo ha avuto, lo ha sprecato e lo vuole conservare ad ogni costo.
E lo scenario Crotonese non è certo meno suggestivo.
Non per nulla la coalizione (coalizione?) che ha “rivoluzionato” la città tre anni fa vive in perfetta simbiosi con il potere del presidente.
A cui deve la fantastica accelerazione che è giunta in città, grazie al “tesoro” che Pugliese ha ricevuto dalla “graziosa” dazione del reggente le sorti calabresi.
Era il 9 giugno quando il sindaco di Crotone socchiudeva con circospezione il suo “forziere” con ben 270 milioni di euro a disposizione.
Duecentosettantamilioni.
Tanti da poter spendere quasi mezzo milione di euro per ciascuno dei giorni di governo che gli restano.
Si mettano – dunque – in pace i Crotonesi che per i prossimi 23 mesi sarà una pioggia di denaro, iniziative e sogni realizzati.
Ad ognuno il suo.
Akrea diverrà una multinazionale leader dei servizi ambientali e forse potrà anche raccogliere qualche bottiglia di plastica ed aggiustare il capannone distrutto dall’urgano di novembre 2018.
Che forse il Governo nazionale deciderà, rigorosamente da solo e senza che nulla venga fatto da qui, di ripensarci e riconoscere lo stato di calamità naturale. O forse – più probabilmente – la forte volontà dei nostri (nuovi) governanti sarà talmente forte da causare un altro uragano; e allora si che ne pioveranno di milioni.
E si. Perché nulla è come sembra.
L’assenza di governo e l’immobilità che è seguita al “virile” (ubi major…) azzeramento della Giunta, mica sono brutte cose.
Anzi, rivelano che è in atto una responsabile riflessione per dotare la città di una squadra così forte da fare eco al progetto di sviluppo regionale a cui le sorti di Crotone saranno ancora legate.
Crotonesi permettendo.
Ed allora avremo Eni al cospetto dell’amministrazione locale, pronta a restituire tutto ciò che ha preso (e che prenderà ancora, se tanto mi da tanto…).
Syndial che bonificherà e ripulirà e trasformerà il metallo (pesante) in oro.
E ci sarà uno Stadio bello e famoso come il Maracanà ed un aeroporto talmente trafficato che davvero non sapremo più dove scegliere di andare.
La Zes di Oliverio arriverà anche qui; che Crotone sarebbe il luogo ideale per costruirne la direttrice Jonica d’elezione, se qualcuno se ne fosse mai accorto.
E – dunque- economia in ripresa, innovazione tecnologica, istruzione, università.
Occupazione e ricchezza.
Mi perdoneranno, il presidente ed il sindaco, se ho parlato prima del tempo ed al loro posto.
Mi scuseranno se ho rivelato (solo alcuni) dei potenziali su cui (certamente) entrambi stanno lavorando sodo da sempre e che (certamente) si realizzeranno nel miracolo che ci attende dopo la rielezione dell’uno e la ripartenza dell’altro. Era il tema da cui sono partito: La conoscenza e la decisione.
Conoscere è il presupposto per comprendere.
Comprendere è necessario per agire.
Giudichiamo allora noi stessi se c’è conoscenza nelle persone a cui abbiamo affidato le nostre vite, il presente ed il futuro di Crotone e della Calabria intera.
E se di conoscenza non troveremo traccia, dovremo riconoscere l’errore. Di aver creduto alle ingannevoli promesse di chi le promesse non le ha mai mantenute, solo perché non sa come fare, privo com’è di conoscenza. E dovremo anche riconoscere l’inganno. E scegliere.
Decidere, questa volta solo dopo aver ricordato di conoscere. Oggi, a febbraio ed ogni giorno.
*presidente “Sentire Crotone”
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