di Gaetano Megna
CROTONE Un museo a mezzo servizio. Il museo archeologico di Capocolonna resta aperto ai visitatori solo di pomeriggio. Tranne i giorni festivi, quando si presume un’affluenza maggiore di visitatori. Non c’è personale per garantire il doppio turno. Sino all’altro ieri i custodi erano sette e i due turni di servizio al museo archeologico potevano essere espletati in massima tranquillità. Dal 15 luglio al 15 ottobre prossimo tre custodi sono stati, con ordine di servizio, trasferiti alla fortezza di Le Castella. Ricorrendo alla saggezza popolare, si potrebbe dire che si è spogliato un santo per vestirne un altro. Il responsabile del museo Gregorio Aversa «spera di risolvere la questione attingendo al personale in servizio a Crotone». Non è, però, una questione di facile soluzione e tutto è affidato alla speranza. A Capocolonna le cose funzionavano alla perfezione, perché i turni di lavoro erano garantiti da sette custodi. Se c’era personale in ferie o ammalato la copertura oraria di apertura era assicurata. Da quando c’è stato il trasferimento di tre custodi a Le Castella è saltato tutto. Il servizio viene disposto quotidianamente dal capo custode, che è costretto a tenere conto della mancanza di personale. I miracoli, in questo settore, non è possibile farli, ecco perché il museo, in piena estate, apre solo il pomeriggio. La prima prova, non superata, c’è stata ieri, quando i turisti arrivati con i bus sul promontorio hanno trovato le porte del museo chiuse. Proprio ieri è attraccata a Crotone una nave da crociera. Le agenzie turistiche hanno rappresentato tutto il loro dissenso per la brutta figura fatta e per la spesa inutile affrontata.
“Mezzo chiuso” il museo di Capocolonna, ma in compenso dovrebbe aprire il maniero di Le Castella. Dovrebbe perché nei giorni scorsi, in un comunicato a doppia firma (Antonella Cucciniello, responsabile del Polo museale con sede a Cosenza, e Salvatore Patamia, responsabile del segretariato Mibac), si parla di «operazioni preliminari per la riapertura al pubblico». Nella nota si ricorda che «la riapertura, con personale del Polo museale della Calabria, è stata possibile grazie alla fattiva collaborazione tra Segretariato regionale Mibac, Polo museale Mibac, Agenzia del demanio, Guardia costiera e commissione straordinaria del Comune di Isola Capo Rizzuto presieduta dal prefetto Domenico Mannino». L’accoglienza è stata demandata ad una associazione senza scopi di lucro individuata a seguito di avviso pubblico. Il proposito è quello di fare visitare la fortezza da oggi, 16 luglio, e sino al prossimo 15 ottobre senza pagare il biglietto di ingresso. (redazione@corrierecal.it)
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