Fc Catanzaro, una condanna e 21 assoluzioni per la "contrattopoli"

CATANZARO Una condanna e 21 assoluzioni perché “il fatto non sussiste”. Questo il verdetto del Tribunale collegiale di Catanzaro presieduto da Alessandro Bravin, nei confronti degli imputati ai quali era contestata l’accusa di bancarotta fraudolenta in concorso, per avere stipulato contratti integrativi fraudolentemente concordati in un periodo in cui la società “Fc Catanzaro spa” si trovava in una situazione di evidente insolvenza e vi era diffida da parte del collegio dei revisori ad avviare solo procedure di liquidazione.
I giudici hanno condannato a due anni, pena sospesa, e l’interdizione per due anni dall’attività di amministratore di società calcistiche, l’ex dirigente Antonio Aiello, per il quale erano stati chiesti 7 anni di reclusione. Assolto l’ex amministratore unico Pasquale Bove (difeso dall’avvocato Amedeo Bianco) per il quale erano stati chiesti 6 anni di reclusione, e il procuratore speciale Filippo Catalano (anche per lui erano stati chiesti 6 anni). Per gli altri imputati, anch’essi assolti, tra i quali l’ex procuratore speciale Giuseppe Soluri, l’ex allenatore José Marcello Ferreira, l’ex tecnico ed ex viceallenatore Vito Filippo Di Pierro, l’ex ds Malù Mpasinkatu, erano stati invocati quattro anni di reclusione. Anche gli ex giocatori che avrebbero usufruito dei contratti integrativi sono stati assolti: Izia Mabundi Ngadrira, Juan José Martinez, Francesco Corapi, Ivano Ciano, Alessandro Bruno, Ciro De Franco, Giuseppe Benincasa, Antonio Montella, Manolo Mosciaro, Roberto Mancinelli, Alessandro Vono, Davide Lodi, Roberto Di Maio, Stefano Di Cuonzo, Giovan Giuseppe Di Meglio (anche per loro erano stati invocati 4 anni).
Nel collegio difensivo gli avvocati Amedeo Bianco, Antonella Canino, Nunzio Raimondi e Gregorio Viscomi. (aletru)