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Morta dopo il parto a Cetraro, il ministro Grillo invia gli ispettori

L’esponente del governo: «Abbiamo il dovere di accertare quanto avvenuto». La task force sarà composta da dirigenti del dicastero, Iss, Agenas e Nas. Anche la Regione mobilita il “team risk”. E chi…

Pubblicato il: 19/07/2019 – 12:04
Morta dopo il parto a Cetraro, il ministro Grillo invia gli ispettori

CETRARO Il ministro della Salute, Giulia Grillo, dopo aver appreso della morte di una giovane donna a poche ore dal parto avvenuto nel punto nascita dell’ospedale di Cetraro, nel Cosentino, ha disposto l’invio della task force, composta da dirigenti del ministero della Salute, Iss, Agenas, carabinieri del Nas e un delegato delle Regioni.
«Abbiamo il dovere di accertare – afferma il ministro in una nota – come sia stato possibile che una donna di 35 anni, già mamma di un bimbo, abbia potuto perdere la vita dopo aver messo al mondo il suo bambino, che per fortuna sta bene, ma crescerà senza la madre. Anche la magistratura ha avviato le sue indagini, ma noi come ministero dobbiamo fare la nostra parte. Lo dobbiamo alla vittima e alla sua famiglia che oggi la piange. Ma lo dobbiamo anche alla Calabria a cui è rivolto il nostro massimo impegno perché torni ad avere una sanità degna di questo nome».
LA REGIONE Anche il dipartimento regionale Tutela della Salute ha disposto l’invio del “team risk management” all’ospedale di Cetraro, dove nei giorni scorsi una donna di 36 anni è morta per un’emorragia dopo aver partorito un bimbo. Lo si apprende da fonti della Regione. Inoltre, il Dipartimento regionale ha anche chiesto all’Azienda sanitaria provinciale una relazione dettagliata sulla vicenda.
L’arrivo a Cetraro della “task force” di ispettori, disposto con provvedimento adottato subito dopo il fatto dal dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della Salute, Antonio Belcastro,è atteso nelle prossime ore: il team, composto da quattro professionisti, effettuerà verifiche e sopralluoghi nel presidio ospedaliero di Cetraro e attività di audit degli operatori sanitari che, a vario titolo, hanno avuto un ruolo nella vicenda.
Sulla morte della 36enne, la Procura di Paola ha aperto un’inchiesta, disponendo anche l’autopsia, dopo la denuncia fatta ai carabinieri dai familiari della donna: anche la direzione dell’ospedale di Cetraro ha avviato un’indagine interna. Il bambino, nato dopo un parto che è stato naturale, sta bene.
OSPEDALE RIDOTTO AI MINIMI TERMINI «Dolore e rabbia sono i sentimenti che oggi attraversano la città di Cetraro per la perdita di una giovanissima mamma, Santina Adamo, deceduta lo scorso 17 Luglio all’Ospedale Iannelli dopo aver dato alla luce la sua piccola creatura. Sarà la magistratura a stabilire eventuali responsabilità, anche se siamo certi dell’eccellente lavoro fatto dal personale medico e infermieristico. Ma non si può sottacere sull’inadeguatezza funzionale della struttura, colpevolmente ridotta ai minimi livelli di assistenza sanitaria». Così, in una nota, il sindaco di Cetraro Angelo Aita.
«Il grido di allarme lanciato, da diversi mesi, da tutto il mondo politico locale, sanitario e sindacale è rimasto inascoltato. A nulla sono valsi gli esposti, approvati all’unanimità dal consiglio comunale, inviati al direttore generale dell’Asp di Cosenza e al commissario Cotticelli. Siamo stati, purtroppo cattivi profeti. Avevamo avvertito che le scelte, arbitrarie, di smembrare le urgenze emergenze mettevano in serio rischio tutte le altre attività chirurgiche presenti nel presidio ospedaliero di Cetraro e creato una forte dicotomia organizzativa e grave rischio per l’incolumità dei pazienti. Cosa ancor più grave che gli stessi operatori sanitari più volte hanno sottolineato l’incongruenza delle scelte fatte. La solo percezione da parte degli utenti di non avere strutture capace di dare risposte certe ed operare in sicurezza, basta per aggravare il rifiuto di rivolgersi alle strutture sanitarie pubbliche di questo Tirreno cosentino. Strutture che ad onor del vero sono piene di professionalità e competenze, che con sacrificio ed abnegazione tentano in tutti i modi di dare risposte. Al commissario Cotticelli, di cui si conosce il rigore e la professionalità, il compito di mettere mani al sistema nel suo complesso, senza rivendicazioni di parte. È arrivato il momento di pensare, con ragionevolezza, solo agli interessi degli utenti nel garantire da subito il diritto alla salute certa e sicura».
«Se questo dovesse significare chiudere strutture, compreso il Iannelli, che lo si faccia. Non si può più rimanere inerti – continua – di fronte ai continui drammi che questa Sanità produce nel Tirreno cosentino. La vicenda dolorosa che ha colpito la famiglia della giovane Santina Adamo ci lascia attoniti , non può un momento gioioso trasformarsi in tragedia. L’intera città, ancora una volta, col consenso di tutti i capigruppo consiliari, ribadirà in consiglio comunale che è arrivato il momento delle scelte non più procrastinabili e testimonierà ulteriormente la vicinanza alla famiglia e agli operatori sanitari».
CGIL: «SOSPENDERE QUALSIASI DECISIONE DI RIENTRO DI CESAREO» «Alla luce di gravi eventi sanitari che hanno coinvolto in questi giorni l’Ospedale Iannelli di Cetraro con il sospetto caso di malasanità che ha portato alla morte di una giovane partoriente, vista la richiesta di ispezione ministeriale, vista la necessità che il presidio ospedaliero di Cetraro sia posto con urgenza nella condizione di assolvere nella piena sicurezza all’erogazione dei servizi sanitari ospedalieri essenziali, considerato che risultano officiose notizie di rientro dell’ex direttore sanitario Vincenzo Cesario nella stessa postazione dalla quale si è concorso allo sfascio della sanità del Tirreno cosentino, la Cgil Calabria e la Cgil Comprensoriale chiedono alle autorità competenti che si verifichi, in attesa di ogni verifica ministeriale già disposta, la posizione personale dello stesso e si proceda all’immediata sospensione dell’incarico perché figura inappropriata a ricoprire la delicata funzione». Lo sostengono, in una nota congiunta, Angelo Sposato (segretario generale Cgil Calabria), Giuseppe Guido (segretario generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno) e Mimma Iannello (responsabile Cgil Tirreno).

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