CATANZARO «Sono circa 191 i milioni riservati dal Por Calabria 14/20 per la strategia di Sviluppo urbano sostenibile (Sus) eppure ad oggi non è ancora chiaro quali e se vi siano interventi effettivamente terminati e quindi al servizio dei cittadini». L’eurodeputata del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, è scritto in una nota, «ritorna sullo stato di attuazione delle strategie di sviluppo delle aree urbane previste dal Por Calabria e invia apposita interrogazione alla Commissione europea».
«Già lo scorso anno, rispondendo ad una mia interrogazione – prosegue – la Commissaria alle Politiche regionali confermò che non era attiva ancora alcuna strategia e che si registravano ritardi eccessivi i quali rischiavano di incidere pesantemente “sull’attuazione del programma operativo e sulla sua capacità di conseguire gli obiettivi finanziari, socioeconomici e di output previsti” scriveva testualmente. A luglio 2018 le varie strategie elaborate e discusse all’interno del “Tavolo di negoziazione” Città/Regione, attivato nel 2017, sono state definitivamente valutate ed approvate dalla Regione Calabria».
«A distanza di un anno da questa approvazione – aggiunge – non è ancora chiaro quali siano gli interventi realizzati e che dovrebbero incidere sui principali poli urbani regionali (Cosenza-Rende, Reggio Calabria e Catanzaro) e sulle aree urbane di dimensione inferiore, Crotone e Vibo Valentia, Corigliano-Rossano, Lamezia Terme e la “Città-Porto” di Gioia Tauro che include Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando. Gli obiettivi di tale strategia potrebbero incidere concretamente e in positivo sull’assetto sociale e urbano dei nostri territori».
«Particolare attenzione – afferma ancora Ferrara – è rivolta alla progettazione e pratiche per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati con azioni di sostegno alle politiche sociali. Si rimetterebbe in uso il patrimonio immobiliare pubblico in disuso, si dovrebbero costituire poli innovativi e creativi, housing sociale e rigenerazione urbana il cui fulcro parte da interventi di riduzione dei consumi energetici dei beni ed edifici pubblici e di riutilizzo di edifici pubblici e dei beni confiscati. Insomma tutta una serie di azioni da tempo auspicate per far ripartire la nostra terra ma la cui progettazione sembra ancora essere ad uno stato embrionale».
«Lo sviluppo e le politiche attive legate al miglioramento della qualità di vita dei cittadini in Calabria – conclude la Ferrara – non possono essere ancora oggetto di propaganda politica. Vorremmo che si parlasse di progetti conclusi e di opere realizzate e in uso alla popolazione e non solo di strategie di sviluppo ferme sulla scrivania di un qualche polveroso dipartimento regionale».
x
x