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Lo scontro segreto dietro il commissariamento del Pd di Crotone

La decisione non è stata presa dal solo Graziano. Iacucci non avrebbe accettato senza la copertura della segreteria nazionale. In atto uno scontro tra chi vorrebbe la ricandidatura di Oliverio e ch…

Pubblicato il: 21/07/2019 – 15:08
Lo scontro segreto dietro il commissariamento del Pd di Crotone

di Gaetano Megna
CROTONE Una decisione non presa in solitudine. Il commissariamento del circolo cittadino del Partito democratico pitagorico non è stato deciso dal solo commissario regionale dem, Stefano Graziano. Lo dicono i fatti e lo conferma la nomina di Franco Iacucci a commissario del partito di Crotone. Iacucci non è un dirigente di seconda fila e, quindi, non avrebbe mai accettato l’incarico conferitogli da Graziano senza la copertura della segreteria nazionale del suo partito. C’è in atto uno scontro.
Le parti schierate sul campo di battaglia sono due: quelle che vogliono la ricandidatura di Mario Oliverio alla guida della Regione e quelli che vorrebbero il suo superamento. Questo scontro che è tangibile in tutte le realtà provinciali della Calabria, Crotone rappresenta la punta dell’iceberg. Il modello Oliverio, quello che propone alleanze tra il Pd e i movimenti ha nella città pitagorica un punto di riferimento importante. A Crotone c’è il movimento messo in piedi da Enzo Sculco, con cui Oliverio dialoga e collabora da tempo. Chi vuole indebolire Oliverio tenta di far saltare l’accordo di Crotone.
Il commissariamento del partito cittadino pitagorico ha uno scopo preciso. Al governatore non è sfuggito il progetto e nel suo intervento all’iniziativa tenutasi l’altro ieri a Rende, con il responsabile Mezzogiorno della segreteria nazionale dei democrat, Nicola Oddati, ha difeso l’accordo che la segretaria cittadina Stefanizzi ha sottoscritto con la maggioranza che governa il Comune di Crotone (leggasi Enzo Sculco, leader politico della coalizione della Prossima Crotone).
L’accordo non ha previsto nomine di area dem nella nuova giunta comunale, guidata da Ugo Pugliese, ma l’appoggio dei tre consiglieri comunali che rispondono al partito cittadino. Senza i tre consiglieri del Pd, Pugliese non avrebbe mai potuto programmare attività che richiedono la presenza nell’aula consiliare di almeno 17 consiglieri. I tre hanno già dato prova di fedeltà alle indicazioni dell’ex segretaria cittadina e della sua segretaria. Hanno consentito, infatti, seppur in seconda convocazione, di approvare i punti all’ordine del giorno dell’ultima seduta del consiglio comunale. La loro presenza nell’emiciclo ha consentito ai rappresentanti della Prossima Crotone di decidere la decadenza della consigliera comunale Emanuela Cimino, che ha già dato mandato ad un legale per presentare ricorso al Tar Calabria. I tre del Pd non sono stati nemmeno invitati dal resto dell’opposizione alla riunione che si è tenuta, qualche ora prima, della seduta del consiglio comunale in prima convocazione. La minoranza era rappresentata dai consiglieri di MS5, Forza Italia e Rosanna Barbieri, unica esponente dem che ha deciso di non seguire le direttive della segreteria cittadino del suo partito.
Graziano aveva anche tentato di aprire un confronto con Crotone, convocando a Lamezia Terme un incontro (10 luglio scorso). Allincontro, la stampa era stata informata in anticipo, Stefanizzi volutamente non ha partecipato. Probabilmente la decisione l’aveva condivisa con la sua area politica a livello locale, ma anche regionale. Fuori dai microfoni si disse che Graziano, se avesse avuto voglia di parlare della vicenda Crotone, avrebbe dovuto venire nella città pitagorica. Il giorno dopo la riunione convocata da Graziano a Crotone si è tenuta l’assemblea del Pd. Introducendo i lavori di quell’assemblea, Stefanizzi ha detto che le decisioni sugli accordi da fare a Crotone non potevano essere prese da Graziano e dal segretario provinciale Gino Murgi, che avevano affidato alla stampa il messaggio che non si dovevano fare accordi con la Prossima Crotone «senza se e senza ma».
Forte dell’appoggio della sua area politica e di Oliverio (si evince dalla difesa fatta da Oliverio nel suo intervento a Rende) la Stefanizzi è andata all’incontro con Sculco e Pugliese, ai quali ha assicurato che il gruppo consiliare del Pd avrebbe votato a favore di tutte le proposte che sarebbero arrivate in consiglio comunale, riguardanti i grandi temi della città e in particolare le proposte di progetti finanziati dalla Regione Calabria.
Sono centinaia i milioni arrivati dalla Regione su progetti presentati dal Comune. A Crotone, intanto, c’è stata la riunione degli autoconvocati, che hanno chiesto la testa di Stefanizzi e di Murgi. I due segretari sono stati accusati di avere portato il Pd nelle sabbie mobili. Il partito di Crotone è diviso e sono molti i dirigenti che non vogliono nessun accordo con Sculco, ma ci sono anche dirigenti che l’accordo non lo escludono ma chiedono chiarezza.
LA POLEMICA CONTRO SCULCO PARTE DA LONTANO Cinque anni fa la direzione provinciale del Pd fece un documento contro l’accordo con Sculco alle elezioni regionali. Un documento votato all’unanimità che chiedeva ad Oliverio di non candidare Flora Sculco figlia di Enzo, nelle liste che lo appoggiavano alle elezioni regionali. Oliverio trattò quel documento come la famosa “carta bianca” del mitico Totò. Nell’incontro con la delegazione di Crotone, Oliverio impose la candidatura di Flora Sculco con “Calabria in rete”. Fu l’unica rappresentante di Crotone ad essere eletta nel consiglio regionale calabrese.
QUALI RISVOLTI? Se dietro il commissariamento di Crotone c’è anche la segreteria nazionale, il messaggio per Oliverio è chiaro. Oliverio si è speso per difendere la scelta di allearsi con Sculco a Crotone e la parte del partito che ha deciso di sostenere la linea tracciata dal governatore è stato commissariato. A questo si aggiunga la nomina di Iacucci, che non è proprio sulle posizioni del governatore. Si ricorda ancora il suo intervento all’iniziativa del 14 giugno scorso a Feroleto Antico con il vice segretario nazionale Andrea Orlando. Il quadro che emerge è quello che è in atto uno scontro interno senza esclusioni di colpi e in questa direzione va la conferenza stampa convocata per le 18 di domani in via Panella, nella sede provinciale del partito.
Alla conferenza è prevista la presenza della segretaria cittadina, del segretario provinciale, del capogruppo in consiglio regionale e altri. (redazione@corrierecal.it)

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