COSENZA Una settimana in cui la vita di Cosenza si è trasferita nel centro storico, scoprendo i vicoli nascosti e respirando l’arte e la musica dei tanti appuntamenti messi in scena tra il grande palco di piazza XV Marzo e la Villa vecchia, come al Museo dei Brettii, suggestiva location di incontri. Va in archivio con grande successo la prima parte dell’edizione 2019 del Festival delle Invasioni. Il festival è frutto di una progettualità e di una selezione, cofinanziato dalla Regione Calabria tra gli eventi storicizzati nell’ambito dei Fondi Pac annualità 2019.
La profondità di Daniele Silvestri, l’inquietudine di Diodato e la carica di Peppe Voltarelli. Quindi la serata rap e trap con le star delle giovanissime generazioni, Nayt, IZI e Mike Lennon. E ancora il live dei live di Achille Lauro. Il Festival delle Invasioni èquesto: contatto umano, apertura, inclusione, conoscenza. Di scoperta in scoperta, la penultima serata ha toccato le corde dello spirito grazie alle note introspettive di Raphael Gualazzi, per poi giungere al tripudio finale con il repertorio indie di Calcutta. Nel mezzo, gli spazi dei giardini antichi, caratterizzati dagli alberi secolari e dallo street food, in una Villa vecchia che ha ospitato il reading di Maria Antonietta, la poesia di Giovanni Truppi e i dj set da cui spicca il live di Indian Wells. Non dimenticando poi il (tele)trasporto del violino elettrico del favoloso Andrea Casta, a Cosenza principalmente per un videoclip che presto vedrà la luce con la sua musica protagonista nel nostro Planetario, un progetto internazionale a 50 anni dallo sbarco dell’uomo sulla luna.
«Senza ricorrere alla retorica di circostanza – hanno commentato il sindaco Mario Occhiuto e il suo vice ed assessore alla Cultura Jole Santelli – possiamo affermare con orgoglio che l’edizione 2019 del nostro Festival delle Invasioni resterà nella memoria collettiva come tra le più belle edizioni mai realizzate nella tradizione ventennale della manifestazione. La chiave è stare al passo coi tempi senza cedere a operazioni nostalgiche nei confronti del passato. Ringraziamo il dirigente Giampaolo Calabrese, Eva Catizone e lo staff del settore Cultura per aver costruito un programma di livello eccezionale, sapientemente assortito, che ha saputo appagare i gusti variegati di un pubblico attento e partecipe. E ringraziamo chi ha contribuito alla riuscita organizzativa. Anche nelle serate per così dire più attenzionate sul piano della sicurezza, infatti, non si sono rilevati problemi di alcun tipo, tutto è stato circoscritto all’armonia del clima di festa. Grazie dunque alla Questura, al Comando provinciale dei carabinieri e a tutte alle forze dell’ordine, ai volontari Ensi, all’ispettore Giacomo Fuoco coadiuvato da Mario Giordano e Angelo Iodice con tutti gli agenti della Polizia municipale, grazie a Franco Falcone e alle maestranze del teatro Rendano, un ringraziamento a BeAlternative, a Mazinga Eventi e Mk Live per il concerto di Calcutta. Grazie quindi, di cuore, agli artisti che hanno reso memorabile il festival non solo sul palco ma proprio nella simbiosi con il pubblico, divertendosi e rivolgendo parole bellissime alla città. E grazie proprio all’immenso pubblico che si è distinto per preparazione artistica e senso civico. Un ringraziamento sentito, ancora, alle professionalità impegnate durante gli eventi e che in questi anni a Cosenza si sono formate e specializzate, consolidando specifiche competenze in un settore che è motore di lavoro ed economia. Un grazie speciale alle migliaia di giovani che hanno dato significato alla nostra scelta di puntare alla scena contemporanea. L’appuntamento conclusivo è per il prossimo 28 settembre con Mahmood ma di questo – anticipano Occhiuto e Santelli – parleremo a breve in una apposita conferenza stampa in cui non mancheranno le novità».
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