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Violenza sulle donne, arrestati due uomini a Reggio

In manette un 44enne. Ha minacciato la ex con alcune bottiglie rotte. Fermato anche un marocchino: si è scagliato contro moglie e figlie

Pubblicato il: 22/07/2019 – 19:18
Violenza sulle donne, arrestati due uomini a Reggio

REGGIO CALABRIA Due uomini sono stati arrestati a Reggio per violenza sulle donne. Uno dei due è ritenuto responsabile del reato di atti persecutori e minaccia aggravata, l’altro di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Nel primo caso gli agenti della polizia di Stato sono intervenuti nella zona nord della città in seguito alla richiesta di una donna che è stata minacciata dall’ex marito con delle bottiglie di vetro rotte alla presenza del nuovo compagno.
L’uomo, grazie al capillare controllo del territorio reso più efficace dall’adozione dei nuovi modelli operativi (Dispositivo Fata Morgana) voluti dal questore Vallone, è stato prontamente bloccato dagli agenti nei pressi dell’abitazione della donna ed è stato trovato in possesso di uno zaino contenente due mezze bottiglie di vetro con il collo infranto, oggetti perfettamente idonei per l’offesa.
M.F.C., 44enne reggino, è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di minaccia aggravata. Accompagnato in Questura per le formalità di rito, lo stesso, grazie della denuncia dell’ex moglie presentata nei giorni scorsi ed inserita nella procedura Eva, è stato sottoposto anche all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, Valentina Fabiani. L’autorità giudiziaria, ravvisandone i presupposti, ha ritenuto idonea l’emissione della misura restrittiva, attesi i vari e ripetuti comportamenti vessatori effettuati dall’uomo nei confronti dell’ex moglie, tra i quali, molestie telefoniche, pedinamenti, appostamenti, offese, minacce, danneggiamenti e tentata violenza sessuale. L’ex moglie è stata inserita nella procedura Liana a tutela delle vittime di violenza di genere.
Nella serata, invece, gli agenti della polizia di Stato hanno arrestato N.B., cittadino marocchino 30enne, pregiudicato, responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie e delle tre figlie minori.
L’uomo, rientrato dal lavoro, per futili motivi si è avventato nei confronti della figlia maggiore e, per evitare il peggio, la moglie si è frapposta tra i due, rimanendo colpita da un pugno sferrato dal marito, che ha proseguito nell’atteggiamento violento e minaccioso nei confronti della figlia.
Approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, la donna ha preso le tre figlie minorenni ed è scappata dall’abitazione. Dopo un primo momento di smarrimento, ha trovato la forza di contattare il suo legale di fiducia che ha raggiunto la vittima e le figlie, richiedendo, nel frattempo, l’intervento della polizia di Stato.
Un altro equipaggio dell’Upgsp si è indirizzato verso l’abitazione dell’uomo che è stato sorpreso nelle scale nel tentativo di allontanarsi dall’abitazione. Sul posto è stata fatta avvicinare anche un’unità cinofila della polizia di Stato. Il cane antidroga Kent ha subito sentito la presenza di stupefacenti addosso all’uomo.
L’atto di polizia giudiziaria è stato esteso all’appartamento e il prezioso lavoro del cane della polizia di Stato è stato premiato con il ritrovamento, in un pensile della cucina, di due buste di sostanza vegetale, per un peso complessivo di 42 grammi, risultata cannabis al controllo eseguito dagli esperti del gabinetto di polizia scientifica di Reggio Calabria.
L’uomo è stato anche segnalato al prefetto per la relativa contestazione amministrativa prevista dalla normativa sulle sostanze stupefacenti.
La donna, che è stata medicata presso il locale pronto soccorso, è stata giudicata guaribile in 12 giorni per le lesioni subite a seguito del pugno al collo sferrato dal marito violento. La stessa, in sede di denuncia, ha riferito di altri episodi di violenza subiti che hanno aggravato la posizione dell’uomo e permesso all’autorità giudiziaria di disporre la custodia cautelare in carcere in attesa della convalida del provvedimento provvisorio di polizia, misura ritenuta idonea al fine di tutelare la moglie e le figlie. Tutte sono state inserite nella procedura Liana.

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