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L’allarme di Oliverio: «Pochi medici e forniture di farmaci salvavita a rischio»

Il governatore davanti a Cotticelli e i prefetti: «Non aspettiamo che i problemi esplodano. Il Decreto Calabria prometteva soluzioni sul personale, ma non le abbiamo viste». Il presidente quindi sp…

Pubblicato il: 24/07/2019 – 17:17
L’allarme di Oliverio: «Pochi medici e forniture di farmaci salvavita a rischio»

CATANZARO La convocazione vale per «affrontare situazioni molto preoccupanti». Il governatore Mario Oliverio ne discute al decimo piano della Cittadella regionale con il commissario alla sanità Saverio Cotticelli e i prefetti. E inizia dal «problema della carenza di personale medico e paramedico, che determina una problematicità nella garanzia dei livelli essenziali di assistenza», per passare al problema «dettato da una norma del Decreto Calabria che impone per le gare per le forniture il ricorso a Consip o alle stazioni uniche appaltanti esterne alla Calabria».
«Sono questioni – spiega il presidente della giunta regionale – che ho già contestato in sede di audizioni in Parlamento sui contenuti del decreto. Ci sono gare che riguardano aspetti molto importanti, come i farmaci, su cui ci sono grandissime difficoltà. Per alcuni farmaci, quelli da banco, ci siamo agganciati alla Regione Lazio, ma per quanto riguarda le strutture sanitarie e ospedaliere e farmaci importanti come i salvavita, non essendo la Stazione appaltante regionale in condizione di svolgere le gare a causa di una norma del decreto del governo, si rischia di avere serie conseguenze». E le «conseguenze» contemplano anche la difficoltà a rifornirsi di un certo tipo di delicati presìdi medici.

«La riunione – è la valutazione di Oliverio – è stata utile perché il commissario Cotticelli ha assunto l’impegno e la responsabilità di trovare soluzioni. Mi auguro e sono sicuro che le soluzioni si troveranno. Al di là della mia posizione, che è nota, sul commissariamento, ho assunto questa iniziativa perché, essendo tutte le funzioni della sanità calabrese in capo al governo attraverso il commissario, ed essendo da oltre due mesi le aziende sanitarie e ospedaliere in gran parte acefale, c’è una situazione molto delicata davanti alla quale, come presidente della Regione, non potevo restare fermo e non posso far finta di nulla pur non avendo competenze sulla sanità».
«IL GOVERNO DIA RISPOSTE» La convocazione, dunque, è un modo per «affrontare i problemi per tempo e non denunciarli dopo che sono esplosi. Ho posto il problema di evitare che si incorra in una situazione di rischio, soprattutto in questa fase in cui c’è un sovraccarico sulle strutture sanitarie: la carenza di personale, che si assottiglia sempre di più tra quota 100 e pensionamenti, e la mancata fornitura di farmaci possono determinare situazioni molto critiche. Il commissario, con grande chiarezza e disponibilità, si è impegnato a individuare soluzioni e le misure che garantiscano tutti i servizi». Tra le strade per fronteggiare l’emergenza, soprattutto quella relativa ai farmaci ospedalieri, allo studio ci sarebbero la richiesta in sede governativa di una sorta di proroga di quelle gare bandite dalla Stazione appaltante regionale rimaste incompiute per effetto dell’entrata in vigore del “Decreto Calabria” e convenzioni con Regioni come Veneto e Piemonte, oltre al Lazio. Sono invece rimasti indeterminati e quindi ancora incerti i tempi nei quali queste soluzioni saranno adottate da parte del commissario Cotticelli, che oggi pomeriggio ha avuto la sua terza uscita “ufficiale” insieme a Oliverio: secondo quanto raccontato da alcuni presenti al vertice, e anche dalle prime foto in circolazione, tra Oliverio e Cotticelli si sarebbe registrata molta cordialità. Alla riunione, invece, non ha partecipato la neo sub commissario Maria Crocco, che non si è ancora ufficialmente insediata: l’insediamento della Crocco, che sostituisce il dimissionario Thomas Schael, dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, dopo l’ultimo adempimento formale, la registrazione della sua nomina da parte della Corte dei Conti
IL “NODO” DEL PERSONALE Sul tavolo della riunione anche il “nodo” del personale, e qui l’appunto di Oliverio si fa politico. «Ricordo – ha sostenuto parlando con i giornalisti – che il tema era stato annunciato come centrale nel decreto del governo, che per le assunzioni era stato presentato come una panacea ma non è così. Basti pensare alle popolazioni di aree della Calabria che sono venute qui e continueranno a venire qui, giustamente, per rivendicare atti concreti (il riferimento è alla manifestazione di martedì alla Cittadella da parte di cittadini e amministratori dell’area Esaro-Pollino, ndr). Ripeto, oggi ho posto problemi con l’obiettivo di risolverli. E prima si affrontano e meglio è». Ciò che il presidente Oliverio si augura è che «il governo intervenga e dia risposte, mi auguro e pretendo che si diano risposte, perché non si sta parlando di un’azienda in crisi ma di un sistema sanitario regionale che non può aspettare. Ringrazio i prefetti per aver accolto il mio invito, per aver ascoltato e aver soprattutto dato disponibilità a fronteggiare insieme una situazione critica».
PARADOSSI DELLA SANITÀ A proposito degli impegni del governo, Oliverio ricorda che «siamo con le aziende sanitarie acefale, senza guida e senza testa». E chiede che l’esecutivo «si decida a nominare i commissari. Ne hanno fatti tre su sette e i tre non si sono nemmeno insediati. Siamo davvero in una situazione paradossale. Il commissario Cotticelli ha detto che assume lui la guida di tutti, va bene, ma il fatto è che abbiamo le aziende prive di una guida e di una direzione, e non mi sembra una cosa di poco conto. Questa situazione è chiaramente preoccupante». Paradossale, per Oliverio, anche l’approccio che vorrebbe “scavalcare” la Stazione appaltante regionale: «È stata tra le prima a essere istituita in Italia – dice –, e ha svolto un lavoro importanti soprattutto nella sanità, perché si sono fatte gare uniche anche per i farmaci, cosa che ha contribuito a risparmi notevoli. Inoltre è stata per tre anni di seguito premiata dall’Anticorruzione. Qui c’è un evidente paradosso: da una parte lo Stato, attraverso l’Anac, dà una valutazione positiva della Stazione appaltante, dall’altra invece con una norma del Decreto Calabria ne inibisce l’azione».
UNA RELAZIONE SUL DRAMMA DI CETRARO Oliverio ha poi parlato delle «risposte che bisogna dare per evitare la malasanità, che non si affronta agitando e gridando quando succedono i problemi». La commissione ispettiva inviata dalla Regione a Cetraro, dove una donna di 35 anni è morta dopo il parto, fornirà agli ispettori del Ministero – ha aggiunto il governatore – una relazione che è stata conclusa martedì: «Io non ho avuto ancora la possibilità di visionarla», ha spiegato Oliverio. (ant. cant.)

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