di Antonio Cantisani
CATANZARO «Non ho il tempo di parlare di politica, e in quest’aula non parlerò di candidature alle Regionali ma parlerò solo delle pratiche all’ordine del giorno». Nella parole del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo si possono condensare le oltre sei o ore di durata di un consiglio comunale al solito piuttosto surreale, che si consuma tra le ormai permanenti “guerriglie” all’interno della maggioranza di centrodestra, le “reciproche” entrate e uscite dall’aula dello stesso sindaco e della minoranza a seconda di chi ha la parola in quel momento, gesti eclatanti come quello del consigliere di maggioranza Giuseppe Pisano che sventola la bandiera della squadra giallorossa – «l’unica bandiera nella quale credo ciecamente», dirà – , e il vento delle Regionali che condiziona gran parte degli interventi. In estrema sintesi, è questo l’esito di una civica assemblea che è tornata a riunirsi dopo oltre un mese e anche per questo ha accumulato tossine e tensioni, che si scaricano puntualmente sulla seduta e fin da subito, all’atto di discutere il primo punto all’ordine del giorno, l’assestamento di bilancio. Il sindaco Abramo relazione la pratica e quindi lascia l’aula, come del resto annunciato già nell’ultimo Consiglio comunale, quando disse che non avrebbe più assistito a manfrine e provocazioni politiche. Al solito, l'”incendiario” dell’aula è il capogruppo di “Fare”, Sergio Costanzo, che va all’attacco frontale dell’amministrazione, ma sul piano politico è Giuseppe Pisano, ribelle della maggioranza e in rotta con il gruppo riconducibile al capogruppo di Forza Italia alla Regione, Claudio Parente, a sollevare il polverone chiedendo senza mezzi termini ad Abramo di «sciogliere la Giunta, di rimettere ordine tra le deleghe perché i conti non tornano» e scagliandosi contro «gli aguzzini di questa maggioranza che – tuona Pisano agitando la bandiera del Catanzaro calcio – stanno mettendo in difficoltà il sindaco». Dall’opposizione interviene il capogruppo di “Socialisti&Democratici”, Roberto Guerriero, che si rivolge alla maggioranza invitandola a «liberare la città insieme a noi, non vi resta che dare le dimissioni e noi siamo pronti a firmarle con voi perché qui è stata appena sancita la sfiducia a questa maggioranza». Anche il leader di “Cambiavento”, Nicola Fiorita, apostrofa duramente il centrodestra: «Chiedetevi se la città, in questi due anni, è migliorata o peggiorata, ovviamente per noi è peggiorata. Per tirare a campare voi, non potete tirare le cuoia della città. O vi mangiate Pisano o è meglio che vi dimettiate». Anche il suo collega di gruppo, Gianmichele Bosco, si associa: «Se Pisano parla di aguzzini, noi siamo tenuti ad avere delle spiegazioni, e comunque è il segnale di una maggioranza in via di sgretolamento». A sua volta, Eugenio Riccio del Misto da atto al sindaco Abramo di garantire un bilancio sano, cosa che è un’eccezione in Calabria, ma stigmatizza «la complessiva mancanza di assunzioni di responsabilità della maggioranza». In scena, quindi, un altro capitolo dello “scontro”, tra Forza Italia “ufficiale e il gruppo “Catanzaro da Vivere” espressione di Piero Aiello e Baldo Esposito, scontro che ovviamente si riconduce alla candidatura forzista di Occhiuto a governatore, che gli aielliani non gradiscono. Resta poi nel centrodestra il “vulnus” della posizione dell’ex forzista Giovanni Merante, che invita Abramo «a dichiarare che, essendo di Forza, deve essere ossequioso di una decisione di partito qual è la candidatura di Occhiuto. Se ciò non avviene vuol dire che Abramo non è di Forza. Abramo potrebbe essere candidato alla Regione, ma sarebbe una seconda scelta». Provano a mollare la presa sulla maggioranza il consigliere di “Catanzaro con Abramo, Fabio Talarico, per il quale «ci sono luoghi, più adeguati a certe discussioni di quest’aula», e il capogruppo degli abrasioni, Rosario Mancuso, che argutamente osserva: «Parliamo sempre del centrodestra siamo convinti che il centrosinistra sia pronto a governare la città? Non ci facciamo travolgere dall’ansia delle Regionali». Rientra in aula e riprende la parola Abramo, che l’opposizione di centrosinistra tuttavia ripaga “con la stessa moneta” lasciando l’aula (a parte Riccio). «Ho detto nell’ultimo consiglio comunale – esordisce Abramo – che non avrei più partecipato al dibattito se questo non riguarda l’ordine del giorno, non perché voglio sottrarmi anche alla discussione politica ma perché non trovo accettabile che in aula si discuta solo di politica e non delle pratiche. Quindi non voglio parlare di politica, perché mi avete votato sindaco per amministrare la città e non per decidere chi sarà il prossimo presidente della Regione. Sulle Regionali credo che bisogna lavorare sul programma, che è molto più importante, far decidere i partiti in modo democratico e non creare confusione nella città attraverso il tema delle candidature alle Regionali che stanno dando un po’ di ossigeno a chi non vuole interessarsi alla città. Ai dibattiti in Cconsiglio comunale sulle candidature alle Regionali – aggiunge il sindaco Abramo – non parteciperò. Io sono stato eletto e rispondo alla città. Se farò male se ne avvantaggerà il centrosinistra ma temo accada ciò che accaduto in passato: hanno governato cinque anni senza mai inaugurare un’opera. Se si vuole discutere di politica si faccia un Consiglio comunale ad hoc e ci sarò, ma – dichiara il sindaco – non sono più intenzionato a perdere tempo rispetto alle pratiche all’ordine del giorno».Abramo quindi manifesta l’intenzione di chiudere al più presto le procedure per il Piano Strutturale, far partire entro fine anno la gara sul porto e concludere il progetto sul comparto di Giovino: «Sono queste le risposte che – rimarca il sindaco – dobbiamo dare ai cittadini». Il prosieguo dei lavori non registrerà ulteriori grandi sussulti, anche se il Consiglio si dilungherà per parecchio tempo in un’estenuante liturgia: alla fine comunque le pratiche – tra cui l’assestamento di bilancio, la proroga al 31 agosto del termine per la presentazione delle domande di definizione agevolata dei tributi, l’incremento dell’orario a 36 ore settimanali dei part time Amc, la concessione d’uso dell’ex scuola elementare di via Carbone all’Accademia di Belle Arti, e infine le mozioni “Plastic free” e “Beach smoke free” – saranno tutte approvate. (redazione@corrierecal.it)
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