RENDE Il senso del brindisi all’aperto, con tanto di pianoforte a fare da contorno, è quello di unire. E di uscire da una stagione di contrapposizioni dure. L’Unical arriva da anni nei quali la dialettica interna si è dipanata nel segno dello scontro. E Nicola Leone, il neoeletto rettore che quel primo brindisi lo ha voluto, si dice «lieto di vedere tanti che non mi hanno votato, vuol dire che hanno compreso lo spirito di questo incontro». Che è quello di «voltare pagina», anche se il nuovo Magnifico non nasconde l’«amarezza nel vedere ancora su stampa e messaggistica interna (l’ateneo è dotato di un sistema per lo scambio di comunicazioni chiamato Mercurio, ndr) veleni e contrasti. Adesso basta – chiede Leone –, quello è il passato». È il momento, ora di «progettare insieme il nostro futuro», di lavorare per «innalzare la qualità della didattica e della ricerca, favorire lo sviluppo del territorio e dare un roseo futuro ai nostri studenti». È già, in piccolo, un insieme di linee programmatiche, ma il docente di Matematica racconta anche che è al lavoro per fissare le «priorità dell’agenda: predisporremo dossier che vogliamo offrire a organi di governo dell’ateneo per avviare la discussione sui temi più importanti». Sente «tanto entusiasmo: è bellissimo e mi carica di responsabilità vedere così grandi aspettative, ma al tempo stesso mi preoccupa. Ce la metterò tutta e farò di tutto per non deludervi». Certo, il docente ha dovuto mettere da parte i propositi di riposo annunciati nelle prime interviste post voto («purtroppo ho cominciato a lavorare il giorno dopo») ma è convinto che «renderemo l’Unical ancora più grande».
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