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«Sblocca cantieri, la legge regionale va cambiata»

di S. Vermiglio* e D. Condelli**

Pubblicato il: 25/07/2019 – 12:52
«Sblocca cantieri, la legge regionale va cambiata»

il 23 luglio si è svolto un incontro di tutti gli Ordini professionali degli Architetti, Ingegneri e Geologi della Regione Calabria ed Ance Calabria, convocato dall’assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, avente ad oggetto l’applicazione del decreto “Sblocca Cantieri”, oggi Legge 55/2019.
In premessa, occorre innanzitutto tracciare il percorso che ha portato all’incontro, in merito all’applicazione del previgente Dl 32 ed in particolare dell’art.3: “Disposizioni in materia di semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche”.
Il decreto legge n. 32 “Sbloccacantieri” – Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali – è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 aprile 2019.
A seguito di ciò, con nota del 17.05.2019, prot. 1336 i nostri Ordini professionali hanno inviato specifica richiesta ai vertici regionali al fine di sollecitare l’attuazione immediata del Decreto Legge così come già era avvenuto in molte Regioni d’Italia.
Nella stessa missiva, veniva specificato che «…al fine di porre rimedio ad una situazione insostenibile a Reggio Calabria, che definire paradossale è puro eufemismo, chiediamo con assoluta urgenza che le Ll.Ss., ciascuno per le rispettive competenze ed attribuzioni, si adoperino affinché venga recepito il Decreto “sblocca Cantieri” nella Regione Calabria…».
A seguito di successive interlocuzioni, in una nota del 25 maggio 2019, condividevamo alcuni aspetti della proposta di legge regionale che recepiva il suddetto Decreto Legge, evidenziando alcune nostre perplessità su taluni aspetti della stessa.
La Regione Calabria ha successivamente proceduto all’approvazione della legge regionale n.15 del 31 maggio 2019, nella quale era previsto che fino al recepimento da parte della Regione Calabria delle linee guida di cui all’articolo 3, comma 2 del Decreto Legge 18 aprile 2019, n. 32 è demandata al dipartimento competente in materia, l’adozione di specifiche elencazioni per l’individuazione, dal punto di vista strutturale, degli interventi di cui al comma 1 del medesimo articolo e delle varianti di carattere non sostanziale per le quali non occorre il preavviso di cui all’art. 93 del Dpr 380/2001.
La legge n. 55/2019 (Conversione in Legge del Decreto Legge n.32) entrata in vigore il 18 giugno 2019, ha eliminato la facoltà per le Regioni di adottare specifiche elencazioni, facendo salve le sole Regioni che avevano provveduto all’emanazione degli elenchi, demandando al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con la Conferenza permanente Stato-Regioni, la redazione delle linee guida per l’individuazione, dal punto di vista strutturale, degli interventi di cui al medesimo comma 1, nonché delle varianti di carattere non sostanziale per le quali non occorre il preavviso di cui all’articolo 93. Nelle more dell’emanazione delle linee guida, le regioni possono confermare le disposizioni vigenti.
Purtroppo, dal 31 maggio 2019 al successivo 18 giugno il dipartimento regionale non ha dato seguito a quanto previsto nell’articolo 2 della legge regionale 15/2019, pertanto si potrà dare seguito all’elencazione delle opere, soltanto dopo l’emanazione delle Linee guida da parte del ministero Infrastrutture e dei Trasporti.
A seguito di incontro convocato dall’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, svoltosi il 2 luglio, tutti gli Ordini professionali degli Architetti, Ingegneri e Geologi della Regione Calabria ed Ance Calabria hanno convenuto sulle problematiche derivanti dalla conversione in legge del precedente Decreto Sblocca cantieri, e su esplicita richiesta dell’Assessore si è provveduto a trasmettere dopo qualche giorno, una sintesi di proposte di modifica della legge regionale che riprendeva pedissequamente le procedure del Dpr 380/01, da recepirsi in una successiva modifica della stessa Legge.
In seguito, l’Ufficio legislativo del ministero Infrastrutture e dei Trasporti, ha provveduto a redigere apposito parere richiamando la Regione Calabria alla modifica della Legge Regionale 15/2019, o all’abrogazione della stessa, in quanto sostanzialmente non in linea con le procedure previste dal D.P.R. 380/01, per come già dagli stessi Ordini evidenziato sia nell’incontro del 2 luglio, che nella nota del 25 maggio 2019.
L’incontro del 23 luglio, ha pertanto sancito la necessità di abrogazione della Legge Regionale 15/2019, e l’inserimento di un articolato di Legge che preveda l’applicazione delle diverse categorie di opere previste dall’art. 94 bis del Dpr 380/01, al fine di poter dare seguito alle linee guida che dovranno essere emanate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, entro 60 giorni a partire dal 18.06.2019, attraverso l’adozione del Regolamento da approvarsi in giunta regionale.
Fin qui il percorso che è stato seguito dagli Ordini Professionali.
Resta inteso che, per come peraltro già evidenziato in altre occasioni, i controlli sui progetti per il rilascio delle autorizzazioni sismiche vanno nella direzione della tutela della collettività, ed i professionisti non sono mai stati contrari all’obbligo di autorizzazione preventiva da parte degli Uffici Regionali preposti.
Difatti sappiamo bene che svolgiamo un ruolo a cui è associata una grande responsabilità, ed il potersi rapportare in fase di istruttoria con i funzionari addetti al rilascio delle autorizzazioni è stato nel corso degli anni motivo di produttivo confronto professionale per ognuno dei professionisti operanti nel settore.
Ma non ci si può esimere dal contestualizzare la nostra professione in questo preciso momento storico.
Difatti, non sfugge a nessuno che i tempi di rilascio delle autorizzazioni sismiche dei privati cittadini della Città Metropolitana di Reggio Calabria, da parte degli Uffici Regionali preposti, superano un anno di attesa.
Queste tempistiche non hanno fatto altro che aumentare la percezione della crisi nell’edilizia, con le conseguenze che tutti abbiamo potuto constatare.
D’altronde, l’applicazione del cosiddetto “decreto arretrato zero” del 25.03.2019 nella nostra Provincia non ha ancora dato alcun esito che possa definirsi positivo.
Inoltre, l’applicazione distorta del principio di deposito della relazione a Strutture Ultimate e del Collaudo fa sì che, anche quando l’opera è conclusa, il percorso che porta all’ottenimento dell’agibilità sia traslato di diversi mesi.
Confidiamo che le modifiche da apportarsi alla Legge Regionale ed al successivo Regolamento vadano ad inquadrarsi in maniera univoca e non distorta a quanto previsto dal D.P.R. 380/2001, alla Legge sismica 64/74 ed alla Legge 1086/71, al fine di evitare di incorrere nuovamente nei rilievi dell’ufficio legislativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Auspichiamo pertanto la necessaria presa di coscienza della Giunta e del Consiglio Regionale, per promanare atti legislativi in linea con le previsioni delle norme nazionali, esaltando il ruolo dei professionisti ed eliminando strumenti e metodologie consolidate basate su concetti non certamente nobili, il cui unico scopo è quello di poter operare controlli di carattere prettamente formale e mai sostanziale.
*Presidente Ordine degli architetti di Reggio
**Presidente Ordine degli ingegneri di Reggio

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