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E dopo la fusione c'è chi sogna la “Provincia della Sibaritide”

A Corigliano Rossano prende corpo l’idea di far nascere un nuovo ente intermedio. È l’obiettivo del comitato “Magna Grecia”. Che vuole dar vita a un movimento per dire basta al “cosenzacentrismo”

Pubblicato il: 26/07/2019 – 19:17
E dopo la fusione c'è chi sogna la “Provincia della Sibaritide”

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Sarà perché sono ancora scolpite nella memoria il progetto originario dell’autostrada A3 “jonica” o che nell’idea embrionale l’Università della Calabria sarebbe dovuta sorgere nella Piana di Sibari. Sta di fatto che da queste parti c’è ancora una gran voglia di quell’autonomia chiamata Provincia, alimentata dal referendum costituzionale proposto da Matteo Renzi – prevedeva l’abolizione definitiva degli enti mediani – rispedito al mittente dagli italiani.
Insomma, oggi la storia dei territori costieri sarebbe potuta essere ben diversa e forse per questo è nato il Comitato Provincia della Magna Grecia. Le pagine dei libri di storia narrano non solo come lo Jonio sia la culla della Magna Grecia, ma anche come per un paio di volte Rossano e Corigliano abbiano “rischiato” di poter istituire una provincia tutta loro. In ultimo, a cavallo fra gli anni ’90 e 2000, in concomitanza con le Provincie di Vibo e Crotone. A Rossano l’allora ex sindaco Giuseppe Caputo tirava la volata per la “Provincia di Corigliano Rossano”, a Corigliano, Giuseppe Geraci per la “Provincia di Sibari”. Ovviamente non se ne fece nulla, tra infinite polemiche, nonostante i due militassero nello stesso partito.
HABITAT La nascita del comitato, adesso, riapre una ferita ancora non cicatrizzata. L’idea è quella di dar vita ad organismo di carattere civico e spontaneo «che nasce dal basso, apartitico, aperto a tutte le forze sociali, politiche, sindacali e del movimentismo, senza preclusioni» e di cui «faranno parte di diritto i componenti dei consigli comunali della Sibaritide-Fascia jonico-cosentina, i sindaci, i parlamentari nazionali e regionali che si riconoscono nell’idea».
Lo spirito conduce ad una «visione diversa del territorio, che tenga conto di un più giusto ed equo riequilibrio demografico delle cinque province esistenti. Non nasce contro qualcosa o qualcuno, ma è costretto – riporta una nota – a prendere atto dell’ostracismo praticato dalla classe politica cosenzacentrica che da oltre un trentennio, pratica azioni e comportamenti non linea con gli interessi delle comunità joniche».
LA PROPOSTA Il neonato sodalizio auspica, poi, «l’attuazione dei principi di pari dignità territoriali» ed invita «le forze politiche a valutare l’opportunità di avanzare una proposta di istituzione di una nuova Provincia nella Sibaritide che tenga conto oggi dell’esistenza di una nuova realtà demografica di 80mila abitanti».
L’idea, in sostanza, è semplice: proporre ai consigli comunali dei comuni della Sibaritide e della Sila Greca di valutare l’approvazione un atto deliberativo di adesione alla provincia di Crotone.
Perché, in fondo, è sempre insita quella grande voglia di tranciare il cordone ombelicale col capoluogo di provincia, reo di essere «latitante alle problematiche dello Jonio cosentino» ed anche «accentratore di servizi, colonizza le strutture partitiche, marginalizza e penalizza di fatto una delle aree più fertili sotto il profilo produttivo». Argomenti, questi, dedotti dal comitato per la Provincia della Magna Grecia, fra l’altro, dal piano infrastrutturale della provincia di Cosenza.
«La politica cosenzacentrica – sostengono ancora – è sostenitrice di un disegno ben noto ai più: promuove quei collegamenti viari che dirottano il traffico proveniente dall’Adriatico su Cosenza. Non è un caso se il processo di elettrificazione della tratta ferrata si sia fermato a Sibari per poi continuare in direzione Cosenza, eliminando di fatto lo Jonio. Solo di recente sono iniziati i lavori di adeguamento per l’elettrificazione Sibari-Crotone, contrariamente al tratto ferrato presente sul Tirreno, che da sempre beneficia non solo di elettrificazione ma anche di doppio binario e stazioni ferroviarie aperte».
Medesimo e analogo discorso per la statale 106: «Si finanzia il tratto Roseto-Sibari così da favorire il collegamento con Firmo (arteria da poco terminata) nella consapevolezza che il tratto su cui era necessario intervenire con urgenza per gravità era e rimane Crotone-Sibari. Sulle strade interne, il copione non muta: Cosenza-Camigliatello è regolarmente percorribile, anni e anni invece per la costruzione delle trentennali e non ancora completate opere viarie meglio conosciute come “Longobucco-mare” e “Sibari- Sila”».
A spingere all’azione il neonato sodalizio, il porto di Corigliano Rossano, «abbandonato a sé stesso» o «fuori da ogni circuito mercantile» e la chiusura del Tribunale di Rossano che ha pagato dazio per non essersi trovato, a loro dire, sulla bisettrice Cosenza-Paola-Castrovillari.
Insomma, su Facebook è già online la pagina del comitato ed il documento costituente. Se o quando questi argomenti saranno validi per far rivivere i fasti della Magna Grecia, potrà dirlo solo la storia. E forse le urne. (l.latella@corrierecal.it)

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