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“Magna Graecia Film Festival”, l’omaggio speciale di Lambert

A Catanzaro il grande attore presenta in anteprima assoluta il trailer ufficiale dell’ultimo suo film, e poi loda la mission della rassegna, quella di scoprire nuovi talenti. E si presentano anche…

Pubblicato il: 28/07/2019 – 21:07
“Magna Graecia Film Festival”, l’omaggio speciale di Lambert

CATANZARO «Il Magna Graecia Film Festival di Catanzaro mi piace, perché è importante scoprire nuovi talenti e noi della vecchia generazione dobbiamo lavorare per questo». Dall’alto di una carriera luminisa e prestigiosa, Christopher Lambert si prende la scena del “Magna Grecia Film Festival”, la rassegna cinematografica fondata e diretta da Gianvito Casadonte in programma a Catanzaro fino al 4 agosto. L’attore famoso per film di successo come “Greystoke” e “Highlander” e per tante altre pellicole conosciute in tutto il mondo, è l’ospite d’onore della 16esima edizione del Mgff, che lo ha celebrato con il premio “Colonna d’oro”.
LAMBERT E L’IMPEGNO VERSO I GIOVANI TALENTI L’attore, già da ieri sera a Catanzaro, ha subito dato una forte impronta con la sua presenza, dapprima a una conferenza stampa e poi a un’attesa masterclass nella quale ha parlato delle sue esperienze passate e dei suoi progetti attuali e futuri. «La motivazione che mi spinge a fare un film – ha esordito Lambert – è sempre la stessa, il copione, tutto quello che ho fatto nella mia cartiera l’ho fatto non perché volessi diventare un divo nel cinema. A esempio, “Highlander” l’ho fatto non tanto per l’azione ma per il suo risvolto romantico. E’ sempre questo quello che sento. Ho fatto un film con Julianne Moore perché davvero volevo lavorare con lei, così con i Coen, volevo tantissimo lavorare con loro. La motivazione è sempre quella: scelgo le cose con il cuore e non per un calcolo». Nel corso dell’incontro con i giornalisti, al quale hanno partecipato anche il Casadonte, e la giornalista che cura le masterclass per la rassegna, Silvia Bizio, Lambert si è soffermato poi sul cinema italiano, al quale – ha detto – «sono molto legato da quando ero bambino. Sono molto legato a Dino Risi, Ettore Scola, Federico Fellini, e poi Sergio Leone che è stato il mio maestro e ha reinventato il mondo del cinema. Leone è stato molto importante nella mia carriera: tutti i suoi film li ho visti almeno 50 volte. Importante per me, come penso per il pubblico italiano, anche Gabriele Salvatores, un regista che – ha proseguito l’attore – ha una visione diversa, quello che vede e sente lo traduce nella fantasia e fuori dalla sua immaginazione. Non è solo un regista italiano ma è un regista internazionale, come tutti quelli che ho citato. Il potere del cinema italiano dopo la guerra è stato fortissimo, e lo è ancora oggi tutto sommato. Il cinema francese è piuttosto decaduto, un po’ anche quello italiano per la verità, ma ci sono ancora incredibili talenti». Lambert ha poi aggiunto: «I miei consigli per i giovani sono racchiusi in tre parole: passione, onestà, personalità. Non cercare di copiare dagli altri ma essere sé stessi. Per questo mi piace questo festival di Catanzaro: è importante scoprire nuovi talenti. E’ quello che noi della vecchia generazione dobbiamo fare, è quello che voglio fare e che cerco di fare. E’ il motivo per cui non mi importa avere la parte di protagonista di un film, perché quello che mi interessa in un film è la storia, la sceneggiatura, non la parte. Il film – ha sostenuto ancora l’attore – è un insieme, un circolo, la mia visione è cercare di essere parte di quel circolo, di essere parte di qualcosa di buono e di fare un buon film, è quello ciò che mi importa».
LAMBERT E “L’OMBRA DEL LUPO” Ma Lambert ha anche ripagato Catanzaro con un omaggio speciale, la presentazione in anteprima assoluta, prima della masterclass, del trailer ufficiale dell’ultima opera in cui ha recitato, “L’ombra del lupo”, la cui uscita nelle sale è prevista a ottobre. «Questo film – ha spiegato Lambert – è una combinazione di thriller e horror, forse più thriller che horror, e certo è molto pieno di suspense. Non sai mai che direzione prende questo film, il pubblico viene sbattuto da destra e sinistra. E questo mi piace in un film: quando vedo un film mi piace non sapere cosa succederà da un momento all’altro». Lambert ha poi spiegato che «”L’ombra del lupo” è stato tutto girato in Italia, come altre volte in cui ho girato in Italia. Non voglio dire molto di un film prima che si veda. Posso solo dire che il mio ruolo è quello di uno scienziato che fa esperimenti, e un esperimento che fa con il suo migliore amico finisce male e diventa l’”ombra del lupo”». Non poteva mancare poi un accenno ai progetti futuri: «Ho due sogni, il primo è quello di fare un gangster, anzi molti gangster, l’altro è recitare una persona ingenua e infantile, quindi due personaggi completamente A dicembre – ha aggiunto Lambert – farò il mio terzo film con Claude Lelouch, in cui farò la parte del gangster, e quindi il mio sogno sarà in parte realizzato, ma siccome ne voglio fare tanti, di ruoli di gangster, voglio rivolgermi anche ai registi italiani che mi sentono. Poi farò un film francese in Tunisia, un film storico in cui reciterò un generale. Poi, a ottobre, farò un film americano in Spagna, anche se ancora non si sa bene il resto del cast. Questi – ha concluso l’attore – sono i miei progetti futuri».
UN CARTELLONE PIENO DI EVENTI Ovviamente, la presenza di Lambert haulteriormente arricchito un cartellone di eventi del Magna Graecia Film Festival sempre pieno ed emozionante. E’ stata così anche la conferenza stampa alla presenza del regista che guida la giuria del Mgff, Alessandro Genovesi, della madrina Euridice Evita Axen e della conduttrice Carolina Di Domenico. Esiste una formula vincente per fare di una commedia un campione di incassi? Un regista che di lavori riusciti ne capisce, basta pensare la sua ultima fatica – “Dieci giorni senza mamma” – come Alessandro Genovesi assicura che non c’è una ricetta ma una questione di interpretazione e di declinazione. Per questo nel giudicare le pellicole in concorso alla sedicesima edizione del Magna Graecia Film Festival a fare la differenza sarà lo spirito e le emozioni che sapranno trasmettere al pubblico catanzarese, attento e appassionato. È questo quello che è emerso nel corso della conferenza stampa di Genovesi, Axen e Di Domenico, che hanno risposto alle domande di Antonio Capellupo, evidenziando la grande opportunità offerta al pubblico della visione di film interessanti anche di giovani registi, in prima o seconda visione, e soprattutto dall’occasione che questi hanno di farsi conoscere soprattutto se non sono stati favoriti dal mercato e la distribuzione. Per la bella e brava Carolina è un gradito ritorno, ha superato la preoccupazione del dibattito dopo il film perché «di questo pubblico è fatto dalle signore Maria, Luigia, che danno voce alla passione per i film in un momento super atteso dopo la proiezione. Mi sono trovata davanti ad un grande pubblico che ha voglia fame e sete di vedere questo genere di film».Il suggerimento che l’affascinante madrina dà a chi si approccia al cinema sia da regista che da attore resta il coraggio e anche di abituarsi all’incertezza che è quella che serve per non smetteresti inseguire il sogno, assieme alla necessità di non perdere mai la curiosità è raccontare. Euridice e Carolina sono state omaggiate di una realizzazione di una artista locale, Francesca Ciliberti. Un’altra conferenza stampa ha visto come protagonista Cristiano Anania, regista del bel film che ha aperto la kermesse ieri sera L’Eroe, un film indipendente che segue le vicende di Giorgio, interpretato da Salvatore Esposito, un mediocre ma ambizioso giornalista la cui vita cambia bruscamente quando il direttore del giornale decide di trasferirlo in una redazione di provincia. Con Anania anche una delle protagoniste, Cristina Donadio. (ma.ri.ga.)

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