REGGIO CALABRIA Alle prime luci dell’alba, personale della Polizia di Stato della Squadra mobile di Reggio Calabria, supportato da personale del Servizio centrale operativo della Direzione centrale Anticrimine e della Squadra Mobile di Vibo Valentia, ha tratto in arresto a Santa Domenica di Ricadi il latitante Domenico Crea, nato a Cinquefrondi 37 anni fa, considerato il capo della consorteria mafiosa dominante a Rizziconi e zone limitrofe, collegata ed imparentata con la potente famiglia Alvaro di Sinopoli. Crea era latitante dal 2015 quando venne colpito da misura cautelare per i reati di associazione mafiosa, estorsione ed altro a seguito di sentenza di condanna in primo grado a 15 anni di reclusione emessa dal Tribunale di Palmi. Da quella data Domenico Crea è stato colpito da numerosi provvedimenti restrittivi per associazione mafiosa ed estorsione ed è stato condannato in via definitiva, ad aprile scorso, a 21 anni di reclusione. L’indagine volta alla cattura del latitante è stata avviata dalla Squadra Mobile oltre tre anni orsono con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo e sotto la direzione della Procura della Repubblica Dda di Reggio Calabria ed è stata intensificata a seguito della cattura del fratello di Domenico, Giuseppe, avvenuta ad opera della Squadra Mobile di Reggio Calabria il 29 gennaio 2016, a seguito del quale Domenico Crea ha assunto il ruolo di capo indiscusso della consorteria criminale di Rizziconi. Nella serata di ieri, a seguito di servizi di osservazione supportati da strumentazione tecnologica altamente sofisticata, si è avuta la certezza della presenza del latitante all’interno di una villetta a Santa Domenica di Ricadi, nel Vibonese, dove è stato tratto in arresto nella prima mattinata odierna. Il latitante era in compagnia della moglie e delle due figlie minori ed è stato trovato in possesso di 5mila euro in contanti. Al vaglio la posizione di due coniugi proprietari dell’immobile messo a disposizione della famiglia del latitante.
https://youtu.be/NV3uuIAwk7E
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