Oddati ringrazia Oliverio ma «serve un candidato di rinnovamento»

ROMA Nella capitale si ragiona sulle prossime elezioni regionali in Calabria. La segreteria di Nicola Zingaretti, attraverso il responsabile “Mezzogiorno” Nicola Oddati, fa sapere che adesso è arrivato il momento di mettere in campo un candidato di rinnovamento. Già nella riunione di Cosenza, il responsabile dem per il Mezzogiorno (qui la notizia) aveva lasciato intendere come sulla ricandidatura di Mario Oliverio ancora ci fossero dei dubbi da sciogliere. Il presidente in carica rivendica i risultati della sua amministrazione, ma al Pd nazionale le vicende giudiziarie che lo riguardano, e adesso anche quelle nelle quali è finito il capogruppo in consiglio regionale Sebi Romeo, non sembrano essere molto gradite. «Abbiamo più volte espresso preoccupazione – ha dichiarato Nicola Oddati – per il clima politico in Calabria. È opinione della segreteria nazionale che bisogna avere la forza e il coraggio di cambiare e innovare. In questi 5 anni riconosciamo che si è fatto uno sforzo per dare un volto nuovo alla Calabria e che ci sono risultati importanti prodotti dall’azione di governo della giunta guidata da Mario Oliverio. È tuttavia evidente che, di fronte alla forza ed al pericolo rappresentato dalla destra, dobbiamo fare il massimo sforzo di unità e condivisione e lavorare ad una candidatura che sappia cogliere il sentimento di rinnovamento che la società calabrese ci chiede di rappresentare. Ci auguriamo che tutti, con senso di responsabilità, aiutino questo processo». Nulla però lascia intendere Oddati sul processo di selezione del candidato del centrosinistra, cioè se si debba passare dalle primarie o da una scelta del partito. Nelle scorse ore Oliverio ha ribadito a Vibo Valentia la sua posizione. «Se ci sono candidature valide si facciano avanti, così potremo valutare – ha dichiarato il governatore – se hanno un consenso e una autorevolezza più forte della mia. Io non ho difficoltà a prenderne atto di questo e sono pronto a partecipare a primarie di coalizione regolate dalla legge, non quelle organizzate con quattro amici al bar».