GIOIA TAURO «Riguardo alla possibilità di estendere il credito d’imposta ai porti delle Zes, ne ho fatto richiesta a Bruxelles e da mesi è in corso una interlocuzione con l’Ue. Mi auguro che al più presto possa giungere una risposta positiva perché sarebbe paradossale non poter applicare il credito d’imposta proprio nei porti, che rappresentano il fulcro delle Zone economiche speciali». Lo ha detto il ministro del Sud Barbara Lezzi interpellata sulla questione dall’Ansa.
«Nel frattempo – ha aggiunto il ministro – ho appena reso noto che il credito d’imposta per le imprese che operano nelle Zes scatterà il 25 settembre prossimo e che sarà retroattivo, per cui potranno accedervi anche le aziende che abbiano presentato dei progetti nel 2018».
Il credito di imposta, almeno per ora non può essere applicabile nelle aree Zes alle società di magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, in pratica tutte le aziende di logistica, che sono tutt’ora le principali destinatarie dei benefici delle Zone economiche speciali. Molte aziende hanno chiesto chiarimenti al gruppo congiunto attrazione investimenti esteri Ice/Invitalia, visto che il codice previsto non rientra, all’interno del documento credito madre nei codici che hanno accesso all’agevolazione fiscale. Ciò può essere possibile solo a seguito di una modifica della direttiva europea di riferimento.
In pratica l’accesso al credito di imposta al momento non è attivabile per le società di logistica che sono prevalentemente insediate nei porti e la stessa Agenzia delle Entrate ha predisposto una richiesta di valutazione da sottoporre alla Comunità Europea che, come oggetto, ha la richiesta di autorizzazione ad inserire il codice “Ateco 52” nella lista di attività accessibili al credito di imposta.
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