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Area industriale di Lamezia, il rilancio parte con il freno a mano tirato

Presentato alla Cittadella l’ambizioso progetto del waterfront e del porto turistico, che prevede investimenti privati per 600 milioni di euro (e 2mila occupati), ma per la firma del protocollo d’i…

Pubblicato il: 06/08/2019 – 18:01
Area industriale di Lamezia, il rilancio parte con il freno a mano tirato

CATANZARO Non c’è ancora il protocollo d’intesa, perché i dubbi sono tanti e per nulla peregrini, c’è al momento un progetto di massima, sicuramente ambizioso. Questo e non altro è emerso dalla conferenza stampa presieduta dal governatore della Regione Mario Oliverio per la presentazione del “waterfront Lamezia e porto turistico” da realizzare nell’area industriale di Lamezia Terme e rilanciare un’area strategica dell’intera Calabria. C’è la volontà di concretizzare un programma che – secondo quanto emerge dalla bozza del protocollo d’intesa interistituzionale – prevede investimenti tutti privati per 600 milioni e almeno 2.000 occupati, ma ci sono anche tante incognite, che nell’incontro alla Cittadella affiorano in modo evidente, soprattutto nelle parole del presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo.

LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Il progetto, insomma, ha avuto lo start ma non ancora le firme dei soggetti coinvolti: per quelle è tutto rimandato a fine agosto. La traccia, quella, forse è segnata, declinata nella bozza del protocollo di intesa propedeutico ad un Accordo di programma, tra Regione Calabria, Comune di Lamezia Terme, Provincia di Catanzaro, Corap, Anas, “LameziaEuropa” e Fondazione Mediterranea Terina, “per lo sviluppo integrato dell’area industriale ex Sir di Lamezia Terme (oggi area produttiva Papa Benedetto XVI), riguardante la realizzazione del progetto “waterfront Lamezia e porto turistico”, progetto promosso dalla società LameziaEuropa. A presentarlo è l’assessore regionale alla Pianificazione e all’Urbanistica Franco Rossi: «Ci siamo posti l’obiettivo di uno sviluppo integrato dell’area di Lamezia, che è un’area che merita la massima attenzione visto che negli anni è stata abbandonata. Abbiamo quindi istituito un tavolo tecnico invitando tutte le parti interessate: ancora mancano gli investitori di carattere finanziario ma abbiamo cominciato ad affrontare la questione delle procedure per la sottoscrizione di un accordo di programma e quindi per la fattibilità del progetto. La sottoscrizione del protocollo d’intesa per lo sviluppo integrato dell’area industriale ex Sir di Lamezia Terme – spiega Rossi – rappresenta un passo importante per la definizione di uno specifico Accordo di programma mirato alla realizzazione degli interventi infrastrutturali di contesto necessari per il progetto e anche ai fini della prossima implementazione della Zes promossa dalla Regione Calabria che interessa circa 350 ettari dell’area industriale di Lamezia Terme e 25,70 ettari dell’area aeroportuale». A seguire, il presidente di “LameziaEuropa”, Leopoldo Chieffallo, che ringrazia «il governatore Oliverio per aver rilanciato l’attenzione sull’area industriale di Lamezia Terme» e rimarca: «Questa nostra azione non è assolutamente prelettorale ma è il frutto di un lungo confronto con il governatore. Oggi stiamo mettendo in campo un grande progetto che non riguarda solo la città di Lamezia Terme ma lo sviluppo di tutta la Calabria».
I DUBBI DI ABRAMO Pragmatico com’è nel suo stile, il presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo ha evidenziato le potenzialità del progetto ma ha messo in fila anche alcune priorità da affrontare prima di assumere impegni formali che magari poi non possono essere onorati. «Dubito sempre quando si dice che c’è un privato che investa così tanto, 500-600 milioni, se avverrà certo non mi opporrò e bisognerà cogliere l’opportunità, ma – aggiunge Abramo – dev’essere chiaro che i terreni che bisogna acquisire come “LameziaEuropa” devono essere acquisiti nel momento in cui abbiamo la certezza che l’operazione si fa, perché non vorrei che si ripetessero le solite incompiute, e poi vorrei vedere la solidità finanziaria dei privati. Inoltre, auspico una ricapitalizzazione della “LameziaEuropa” da parte della Regione in modo da non far chiudere la società a fine anno. Comunque – specifica Abramo – non si deve bloccare l’iter avviato da “LameziaEuropa”, l’amministrazione provinciale non si oppone, tutt’altro, ma soltanto vogliamo avere certezze e volgiamo che si faccia chiarezza perché in quest’area centrale della Calabria abbiamo perso tutte le opportunità: dobbiamo essere il più possibile concreti e farci assistere da soggetti come “Invitalia”. Questa iniziativa è ottima ma va gestita nel migliore dei modi, in modo che non ci rivediamo tra qualche mese per renderci conto che è stata la solita aria fritta».
LE CONCLUSIONI DI OLIVERIO A tirare le fila è il governatore Oliverio: «Gli interventi previsti dall’accordo – esordisce Oliverio – sono necessari per superare le attuali criticità riguardanti lo sviluppo produttivo dell’area industriale di Lamezia Terme, per migliorare la sua competitività e per la sua concreta valorizzazione quale polo di attrazione e sviluppo regionale. Il progetto “waterfront Lamezia e porto turistico” assume per la Regione Calabria una valenza pubblica turistica, economica, occupazionale e infrastrutturale rilevante. Ciò in considerazione della rilevanza complessiva dell’intervento, delle sue auspicabili ricadute sul sistema infrastrutturale regionale, sull’occupazione diretta ed indotta, sul sistema produttivo e delle Università calabresi e sulla appetibilità e fruibilità turistica dell’intero territorio regionale. In particolare – specifica il presidente – una infrastruttura portuale con le caratteristiche previste dal progetto, in stretta connessione con l’aeroporto di Lamezia Terme, la ferrovia e l’autostrada, consentirà di realizzare un nodo intermodale di valenza internazionale e di collocare la nostra regione in una nuova dimensione da protagonista nel Mediterraneo. Non si tratterebbe di un altro porto di Gioia Tauro, ma di un progetto con una propria doppia identità porto da diporto e cantieristico assieme. Una vocazione duplice per un’area dove il turismo rappresenta un elemento concreto di sviluppo. Anche per questo motivo in programma c’è lo spostamento dell’impianto di rifiuti, in una logica regionale dove ogni provincia abbia un suo eco distretto». Oliverio aggiunge: «La Regione nell’area dell’ex Sir, di 1000 ettari e più di ampiezza, ha una proprietà di molti ettari di terreni pubblici, questo lo voglio rimarcare perché – sia chiaro – per sgomberare il campo da ogni sospetto di speculazioni private, con noi queste cose sono bandite. In questa area quasi la metà degli ettari sono di area Zes che dovrebbe avviarsi nel prossimo mese di settembre visto che il comitato d’indirizzo si è già insediato. Inoltre – sostiene il governatore – è necessario anche realizzare un nuovo svincolo autostradale per il collegamento con l’area industriale di Lamezia». Oliverio evidenzia che «il punto è avere chiaro il cuore di questa operazione. La Regione Calabria vuole essere protagonista del progetto “waterfront Lamezia e porto turistico”, controllare e condividere il percorso, garantire la messa in sicurezza dell’area, promuovere e comunicare all’esterno a livello internazionale la positività del progetto che riguarda tutta la Calabria. Oggi si avvia un percorso importante. Se si determina la sinergia giusta tra tutti gli attori protagonisti del protocollo ed in particolare del Comuni di Lamezia che è il soggetto attuare del progetto. Ora – conclude Oliverio – lavoreremo per affinare il protocollo, tenendo conto delle considerazioni emerse oggi, che potrà essere sottoscritto fra pochi giorni e mettere le gambe a questo progetto». Al termine, acquisite tutte le proposte degli intervenuti, si stabilisce di sottoscrivere il protocollo entro la fine di agosto per arrivare all’accordo di programma entro dicembre 2019. (antcant)

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