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Tridico torna a casa: «Stop austerità, in Calabria 66 nuovi dipendenti Inps»

Il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale annuncia a Corigliano Rossano la riapertura del Centro medico legale locale e di quello di Lamezia. «Rinforzeremo i servizi e mostreremo …

Pubblicato il: 06/08/2019 – 13:19
Tridico torna a casa: «Stop austerità, in Calabria 66 nuovi dipendenti Inps»

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Una visita a “casa” per celebrare l’elevazione dell’agenzia complessa di Rossano a filiale provinciale, alcuni annunci importanti per la Calabria e poi via verso la sua Scala Coeli.
È intensa la mattinata di Pasquale Tridico, presidente nazionale dell’Inps, giunto presso la filiale situata nel centro storico di Rossano per certificare uno dei primissimi benefici della fusione fra Corigliano e Rossano (ne abbiamo scritto qui).
Il numero uno di Inps dispensa sorrisi e strette di mano a tanti dipendenti, si ferma a chiacchierare con i vertici regionali e locali dell’istituto, scambia qualche battuta con i parlamentari locali del Movimento Cinque Stelle, Francesco Forciniti e Elisa Scutellà, con il sindaco Flavio Stasi, e poi festeggia l’elevazione a rango di filiale provinciale dell’ormai agenzia complessa. A Rossano, Tridico annuncia anche tre buone notizie per la Calabria: le sedi di Rossano e Cosenza che in via sperimentale in Italia forniranno agli sportelli tutti i prodotti Inps, la riapertura dei Centri medico legale di Rossano e Lamezia e sessantasei nuovi dipendenti dislocati nelle varie sedi regionali.
«È terminato il tempo dell’austerità – dice subito il massimo dirigente Inps – rinforzeremo i servizi e mostreremo ancor più vicinanza agli utenti, sui quali non risparmieremo più. La crisi ha accentuato una sofferenza che vogliamo lenire con un ritorno al ruolo pubblico dell’economia. In Calabria ci sono sessantasei nuovi dipendenti, 12mila complessivi in Italia, a testimonianza di questa inversione di tendenza dell’istituto. Elevare a rango provinciale questa agenzia è un’inversione di rotta rispetto alle mortificazioni subite nel passato col declassamento. La determina n. 92 – prosegue Pasquale Tridico, ex liceale rossanese – sarà solo la prima di una lunga serie, poiché abbiamo rivisto al rialzo il fabbisogno dell’Istituto: ripristineremo i Centri medico legali di Corigliano Rossano e Lamezia».
Pasquale Tridico, nel rammentare come la sua nomina abbia assunto una valenza politica, rimarca con forza il rovesciamento delle politiche economiche austere dell’Istituto: «Non possiamo rifarci economicamente sui territori, rivedremo i parametri e gli algoritmi che impongono le chiusura o l’abbandono dei territori. Non chiuderò nessuna sede Inps in Italia. Se avessimo considerato i vecchi criteri di giudizio, avremmo dovuto chiudere, fra le tante, Trebisacce o Mazzara del Vallo, insieme a diverse altre sedi in Sicilia, in Abruzzo e nelle comunità montane. Tutto ciò non accadrà».
Il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale non disdegna qualche battuta su fenomeni che interessano l’«utenza fragile», il reddito di cittadinanza e le problematiche legate all’agricoltura come il caporalato.
«I numeri sul reddito di cittadinanza in Italia sono chiari: 1,4 milioni di domande, quasi un milione accettate e ciò significa benefici per tre milioni di italiani (qui i dati di tutti i Comuni calabresi, ndr). Qui a Corigliano Rossano ci sono migliaia di famiglie che beneficiano di questo provvedimento del Governo, con una media di 450 euro a nucleo familiare. Sono circa 110mila le domande in Calabria, ebbene sì, abbiamo mantenuto una promessa verso un territorio che attendeva da tempo risposte certe. E poi dobbiamo essere generosi con i deboli e forti con i forti – conclude Tridico riferendosi al caporalato, all’emersione dal lavoro nero, ai problemi legati all’agricoltura –. Le prestazioni, il reddito di cittadinanza, l’aiuto alle imprese, l’elevazione in filiale provinciale della sede di Corigliano Rossano, rappresentano quel rispetto che l’Istituto si sta imponendo verso l’utenza fragile. I fenomeni legati al mondo agricolo vanno contrastati in tutto il Paese, non solo qui. Abuso di prestazione non dovute, rapporti fittizi, malattia di dubbia equivocità: sono tutte prestazioni che possiamo risparmiare per investire e rafforzare la legalità e l’utenza fragile». (l.latella@corrierecal.it)
https://www.youtube.com/watch?v=HIet5JzCIcE&feature=youtu.be

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