CATANZARO Che l’addio non fosse stato, in realtà, indolore lo lasciavano intendere i rumors e non solo. Venerdì, però, con un tweet (che contiene il collegamento a un servizio de Linkiesta), l’ex subcommissario Thomas Schael ha fatto capire chiaramente che il suo allontanamento dalla guida della sanità calabrese non è stato semplicemente dovuto a ragioni personali (è la motivazione addotta dal ministro alla Sanità Giulia Grillo). O che, quantomeno, lui la sanità continua a guardarla da lontano. E ciò che vede non gli piace.
Il lato oscuro del #DecretoCalabria: #ospedali in tilt e #lavoratori a rischio. A tre mesi dall’approvazione del #Decreto, ospedali in #Calabria al collasso. Licenziati tutti i #commissari, con il rischio che in piena estate manchino #farmaci e #medici. https://t.co/jpl4i02pFO
— Thomas Schael (@thomasschael) August 9, 2019
Schael esordisce dicendo che c’è un «lato oscuro del Decreto Calabria: ospedali in tilt e lavoratori a rischio». Poi aggiunge: «A tre mesi dall’approvazione del Decreto ospedali in Calabria al collasso. Licenziati tutti i commissari con il rischio che in piena estate manchino farmaci e medici». Una posizione piuttosto simile a quella del governatore Mario Oliverio, che sulla questione della potenziale assenza di farmaci ha convocato giorni fa una riunione in Cittadella. E dire che fino a qualche settimana fa Schael e Oliverio erano su lati opposti delle barricate sanitarie. Oggi, invece, il manager altoatesino pare uno strenuo oppositore della maggioranza (crisi di governo permettendo) grillina che lo aveva scelto. Come cambiano le cose.
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