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Si dimette anche la dg dell’Asp di Catanzaro: «Difficile gestire perfino l’ordinario»

L’ormai ex “reggente” Amalia De Luca, che è anche direttore sanitario aziendale, spiega i motivi della sua scelta: «A distanza di più di 3 mesi non sono stati nominati i commissari e non sono state…

Pubblicato il: 10/08/2019 – 15:46
Si dimette anche la dg dell’Asp di Catanzaro: «Difficile gestire perfino l’ordinario»

CATANZARO «Come ho sempre fatto da quando ho assunto le funzioni di dg, voglio pubblicamente comunicare le mie ragioni, affinché non “passino” messaggi diversi, ma soprattutto perché desidero rappresentare il lavoro che è stato fatto non solo da me, ma da tutti coloro che hanno contribuito a portare avanti la gestione dell’azienda in un momento così difficile per il nostro Servizio sanitario; mi riferisco al direttore amministrativo, dott.ssa Elga Rizzo, con la quale dal 3 maggio scorso si è concretizzata una fattiva collaborazione, allo staff della Direzione generale, che ha supportato la grande mole di lavoro, al personale tutto: amministrativo, sanitario e tecnico, che ha reso possibile la realizzazione di molte attività portate a termine in questi mesi». Così, in una nota, il direttore sanitario aziendale Amalia De Luca spiega i motivi delle sue dimissioni da direttore generale facente funzioni dell’Asp di Catanzaro, la cui decisione segue di pochi giorni quella, analoga, del reggente dell’Asp di Cosenza (qui la notizia).
«Quando per effetto dell’entrata in vigore del Dl 35/2019 (cosiddetto decreto Calabria), oggi legge 60/ 2019 ho dovuto assolvere, oltre alle funzioni di direttore sanitario aziendale, anche a quelle di direttore generale l’ho fatto con spirito di servizio, nella consapevolezza della necessità di assicurare la continuità di gestione dell’Asp e confidando nella brevità di durata dell’incarico. La lettera, datata 3 maggio 2019, con la quale la Struttura commissariale comunicava alle Asp e Ao l’entrata in vigore del decreto, nel sancire la prevista decadenza del Commissario in carica nominato dalla Regione, prevedeva, infatti, l’applicazione dell’art. 3 comma 6 del Dl.gvo 502/92 per l’individuazione del “reggente”, il quale avrebbe dovuto garantire l’ordinaria amministrazione, nelle more della nomina dei Commissari straordinari previsti dal decreto».
«Insieme al direttore amministrativo – prosegue De Luca – ci siamo messe subito al lavoro. Non voglio certamente qui elencare tutte le iniziative portate a termine, che già sono state oggetto di una conferenza stampa indetta nel luglio scorso (qui i dettagli, ndr). Non si può certo dire che in questi mesi nell’Asp di Catanzaro ci sia stata inerzia. Grazie al lavoro di tanti sono state completate attività di fondamentale importanza, tra cui mi piace segnalare il documento triennale di fabbisogno del personale; la programmazione biennale degli acquisti di beni e servizi, documento essenziale, previsto dalla norma, non adottato in precedenza dall’Asp di Catanzaro, che consentirà il corretto approvvigionamento delle forniture necessarie per i funzionamento dei vari servizi; l’Accordo di compensazione volontaria con Federfarma, che ha permesso non solo di evitare contenziosi con le farmacie convenzionate, ma anche di recuperare somme utili a ridurre il disavanzo». A distanza di più di 3 mesi, però, i commissari delle Asp non sono stati ancora nominati, «né hanno trovato concreta attuazione anche altre importanti misure previste nel decreto per superare l’emergenza, quali ad esempio il supporto tecnico ed operativo da parte dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’attività di collaborazione con il corpo della Guardia di Finanza, l’istituzione dell’Unità di crisi speciale per la Regione, per effettuare visite ispettive straordinarie presso le Aziende sanitarie, prevista entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto». In assenza di questi supporti, spiega quindi l’ex dg dell’Asp di Catanzaro, è «oggettivamente complesso, oggi in Calabria, gestire anche l’ordinaria amministrazione di una Azienda sanitaria». A queste difficoltà «si è aggiunto per me – aggiunge De Luca – l’aggravio di svolgere il doppio ruolo di reggente e di direttore sanitario aziendale. Per poter proseguire nel tempo tutte le attività e affrontare e risolvere non solo l’ordinario, ma anche lo straordinario, sempre più emergente ed il cui confine con l’ordinario non è così ben delineato da consentirne la netta separazione, avrei dovuto possedere doti speciali, di cui purtroppo non dispongo». È questa, dunque, la motivazione per cui De Luca ha deciso di rimettere il suo incarico al commissario ad acta Saverio Cotticelli, a cui va il suo «più sentito ringraziamento e la mia riconoscenza istituzionale e personale per avermi dato sempre sostegno ed ascolto». «Spero per la sanità calabrese – conclude De Luca – che nel frattempo la legge 60/2019 trovi piena attuazione».

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