CATANZARO Presentato alla Regione Calabria il progetto “La ‘ndrangheta oltre la criminalità”; nelle intenzioni dei responsabili scientifici, i professori Luigi Maria Lombardi Satriani, già ordinario di discipline demoetnoantropologiche nelle università italiane, e Francesco Calabrò, docente di discipline economico-estimative presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, intende ribaltare la chiave di lettura del fenomeno.
Il progetto, infatti, mira ad approfondire la conoscenza della ‘ndrangheta al fine di contrastare più efficacemente le degenerazioni criminali che ne sono derivate, rispetto alle quali gli autori del progetto, come testimonia ampiamente la loro storia personale, esprimono la più netta condanna, senza alcun tentativo di giustificazione o di complicità intellettuale; al tempo stesso, però, il progetto intende anche consentire ai calabresi di riappropriarsi senza vergogna delle proprie radici culturali.
«Accanto all’analisi del fenomeno criminale – si legge in una nota –, pertanto, sarà oggetto di studio anche il portato positivo del termine, che può costituire l’apporto offerto dalla Calabria alla società contemporanea, quale proprio specifico e insostituibile contributo. Il termine ‘ndrangheta, com’è noto, è ormai diventato sinonimo di criminalità e ad essa è universalmente associata l’immagine della Calabria. Esso, però, in origine indicava una complessa “cultura”, nel senso antropologico del termine, cioè sistema di pensare, sentire e agire, che aveva al centro una concezione dell’uomo nell’accezione superiore di “vir”, secondo la nota differenziazione latina, e che costituiva il nucleo identitario della calabresità».
«Questa concezione sacrale dell’Umano – continua la nota – comporta anche un certo modo di stare al mondo: serio, responsabile, consapevole, coraggioso; essa implica una determinata concezione del proprio Io e del proprio modo di relazionarsi con gli altri, singolarmente e con la Società nel suo complesso. La cultura di ‘ndrangheta, infatti, non delega il giudizio sulla correttezza dei comportamenti a un sistema di controlli esterni basati sul concetto di legalità, bensì responsabilizza ogni singola persona a operare conformemente a un sistema di valori, assunto dal soggetto come proprio, fondato sul concetto di giustizia. E’ innanzitutto l’Uomo a giudicare se stesso, secondo un principio di responsabilità delle proprie azioni, consapevole delle conseguenze che i propri comportamenti determinano, scevro da qualunque atteggiamento elusivo. Nel tempo è avvenuta una distorsione del sistema di valori originali, nella quale è prevalso esclusivamente l’aspetto prevaricatore della cultura ‘ndranghetista».
«Il progetto “La ‘ndrangheta oltre la criminalità” – si legge ancora – ha come scopo ultimo la costituzione di una struttura permanente di studio, ricerca e promozione dell’identità culturale calabrese a partire dal fenomeno ‘ndrangheta. Il percorso che porterà alla nascita di tale struttura prevede l’avvio di una Summer school biennale, nel corso della quale sarà possibile: effettuare una ricognizione dei principali studi, di diversa estrazione, condotti sulla ‘ndrangheta; approfondire la conoscenza del fenomeno attraverso il contributo di diversi approcci disciplinari; formare figure di esperti, in diversi campi professionali, in grado di operare più efficacemente sia sul piano del contrasto al fenomeno criminale che sul piano della promozione del portato valoriale».
I docenti dei corsi saranno studiosi che hanno preso in esame il fenomeno o che hanno operato nel campo del contrasto ai suoi aspetti criminali. La selezione degli argomenti e dei relatori sarà affidata a un Comitato Tecnico-Scientifico composto da autorevoli accademici e magistrati.
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