CATANZARO La rivista “China news”, dedica un ampio articolo (in cinese) alle malattie del fegato, riportando un’intervista del professore Ludovico Abenavoli dell’Università Magna Grecia e citando i lavori scientifici prodotti dal gruppo di ricerca che Abenavoli coordina. Senza dubbio è qualcosa di particolarmente importante per la Calabria e per l’Università di Catanzaro.
Cosa ha colpito i cinesi tanto da richiamare gli studi calabresi in una loro rivista? «Il fatto che nei nostri studi sia stato descritto un trattamento improntato sul cambiamento degli stili di vita e fitorerapici – spiega Abenavoli –, ha suscitato interesse nell’opinione pubblica cinese. La Cina è paese in forte espansione economica e demografica, ma è ancora legata alla medicina tradizionale ed in particolare all’uso delle piante, per il trattamento di numerose patologie».
Il docente aggiunge che, «per il futuro, è auspicabile la realizzazione di una collaborazione scientifica tra noi ed enti di ricerca cinesi. Stiamo già lavorando in tal senso». E racconta di aver partecipato anche «a un convegno scientifico nell’ambito del festival dei Due Mondi a Spoleto. In tale occasione ho relazionato sui benefici per l’apparato digerente di numerosi alimenti tipici delle nostre zone, come l’olio d’oliva, il bergamotto e la cipolla rossa».
Ludovico Abenavoli è professore associato di gastroenterologia presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro. Collabora con numerosi atenei italiani come Napoli, Roma, Milano e Torino ed esteri in Francia, Serbia, Romania, Ucraina e USA. Dal 2017 è incluso nella classifica dei Top Italian Scientist della Via-academy. È rappresentante dei professori di seconda fascia nel Collegio unico dei docenti delle Malattie dell’Apparato Digerente (Colmad) e componente del consiglio di gestione della Fondazione della Malattie Digestive.
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