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«Da Oddati parole inquietanti, il Pd usa la Calabria come merce di scambio»

I comitati “Oliverio presidente” pronti alla mobilitazione dopo l’intervista del dirigente nazionale al Corriere della Calabria. «Chiediamo un’assemblea plenaria del centrosinistra». Anche Incarnat…

Pubblicato il: 17/08/2019 – 14:44
«Da Oddati parole inquietanti, il Pd usa la Calabria come merce di scambio»

CATANZARO Dopo le parole tranchant di Nicola Oddati, il centrosinistra vicino alle posizioni del governatore Oliverio reagisce. Da un lato ci sono i comitati “Oliverio presidente”, pronti a mobilitarsi e chiedere un’assemblea plenaria, dall’altro c’è il segretario regionale del Psi Luigi Incarnato, commissario liquidatore della Sorical, che chiede il coinvolgimento di tutta la coalizione e una decisione che unisca il fronte.
I COMITATI OLIVERIO PRESIDENTE: «ODDATI INQUIETANTE» I comitati “Oliverio Presidente” che sono sorti, nei giorni scorsi, in Calabria, animati e partecipati da espressioni e rappresentanze sociali diverse e autonome dalle rappresentanze del Pd, esprimono «smarrimento e indignazione di fronte alle affermazioni, pubblicate stamani, di Nicola Oddati (si riferiscono all’intervista del responsabile del Pd per il Mezzogiorno al Corriere della Calabria, ndr). È quanto si legge in una nota firmata dal coordinamento comitati “Oliverio presidente”.
«È evidente che le dichiarazioni del componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, sono il frutto di un pregiudizio che al Nazareno si è consolidato prima di tutto contro la Calabria e i calabresi – si legge nella nota –. I toni e i contenuti sono poi espressione di un linguaggio a cui probabilmente si fa ricorso quando in un partito è in corso una lotta fratricida per il potere fine a se stesso. Oddati non spiega il perché Oliverio non dovrà essere candidato, non avanza come Pd una proposta alternativa e racchiude tutto in un diktat rivolto probabilmente alle correnti calabresi del suo partito e non tiene affatto conto che lo schieramento di cui il Pd dovrebbe essere parte non può prescindere dalle forze civiche, dai movimenti e delle associazioni che già da tempo si sono impegnati e hanno manifestato il pieno sostegno alla ricandidatura del presidente uscente Mario Oliverio».
«Come si può pensare che un Pd, oltretutto commissariato, possa essere autosufficiente per poter competere con probabilità di successo alle prossime elezioni regionali?», si chiedono i comitati.
«Né è immaginabile che un candidato presidente imposto da Roma possa avere la forza e la capacità di aggregare liste, candidati e forze sociali, politiche e culturali che in questi anni si sono battute per fare affermare un progetto di vera e propria rifondazione della Regione – prosegue la disamina –. Non è azzardato, infatti, il sospetto che da Roma il Pd nazionale possa utilizzare la Calabria come merce di scambio per fini ed interessi politici estranei agli interessi dei calabresi e, soprattutto, che non hanno nulla a che fare con l’intento di chi non vorrebbe riportare la Calabria ai periodi più bui della storia del regionalismo».
«La posizione di Nicola Oddati – la critica si fa ancora più dura – potrebbe essere persino inquietante perché è priva di qualsiasi elemento di ragionevolezza per un dirigente di un partito che si voglia porre l’obiettivo e l’ambizione di voler vincere le elezioni e governare bene una regione che solo ora comincia a camminare sulle proprie gambe, grazie all’impegno di Mario Oliverio. Possono essere inquietanti le parole di Nicola Oddati anche perché il suo “non detto” potrebbe essere inteso come un cedimento alla via giudiziaria che è rimasta finora l’unica arma di critica degli oppositori calabresi del presidente Oliverio».
«Se questo è lo scenario, i Comitati “Oliverio Presidente” non ci stanno e propongono che si svolga nei prossimi giorni una assemblea plenaria regionale di tutte le forze che intendono scegliere di stare in alleanza con il Pd e il centrosinistra per valutare percorsi e forme di organizzazione affinché si possa pervenire alla designazione di un candidato presidente alla regione ampiamente condivisa e unitaria. A questo fine è da considerarsi folle sia il pregiudiziale diniego alla candidatura del presidente uscente, che allo stato è l’unica in campo, sia il rifiuto di svolgere le elezioni primarie».
«È, poi, davvero stravagante – chiosa il coordinamento – il fatto che dappertutto il Pd consideri le primarie una via per risolvere i contrasti che emergono per la scelta dei candidati e, invece, le consideri solo per la Calabria foriere di risse e divisioni. Insomma, è questa un’altra inconfutabile prova del pregiudizio verso i calabresi».
INCARNATO: «IL CANDIDATO SIA SCELTO DA TUTTI» Luigi Incarnato, segretario regionale del Psi ricorda di aver espresso «in più occasioni preoccupazione e sollecitato una discussione politica per rilanciare una coalizione che punti alla vittoria delle prossime elezioni regionali. Assistiamo – ragiona Incarnato –, invece, a un dibattito tutto interno al Pd che riconduce ad una discussione prevalentemente sul l’unità dei gruppi dirigenti dello stesso Pd, che porta ad un avvitamento su se stesso facendo mancare la necessaria attenzione sui temi della Calabria. Questo compromette il lavoro in corso per la costruzione di un centrosinistra allargato a forze civiche, rischia di degenerare il clima politico e disorientare anche gli stessi elettori. Ci preme ribadire che il candidato a presidente della Regione lo deve scegliere tutta la coalizione di centrosinistra».

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