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«La politica non dimentichi i precari di “Calabria Lavoro”»

Il dirigente sindacale della Cisal, Gianluca Persico, rilancia la problematica chiedendo l’immediata attivazione di un tavolo regionale con tutte le organizzazioni

Pubblicato il: 20/08/2019 – 13:12
«La politica non dimentichi i precari di “Calabria Lavoro”»

CATANZARO «Sono passati otto lunghissimi mesi e a nulla sono serviti i nostri solleciti e i nostri appelli per discutere sulla situazione dei lavoratori stabilizzati in “Calabria Lavoro”». Lo sostiene Gianluca Persico, della segreteria regionale della Cisal. «In Consiglio regionale – ricorda Persico – si è sviluppato nelle ultime sedute un vivace dibattito tra “maggioranza” e “opposizione” su tematiche afferenti al “precariato istituzionalizzato” strettamente legato all’attuazione completa della legge regionale 1/2014 cosi come emendata dalla legge regionale 12/2014. Dibattito condivisibile perché è uno dei momenti più alti della “politica” che, senza distinzione di partiti e colori, si cimenta nella difesa dei lavoratori che non hanno visto riconoscersi dei diritti. Come organizzazione sindacale non possiamo che auspicare – aggiunge il dirigente della Cisal – che venga ripristinato immediatamente il dialogo tra le forze politiche e soprattutto si apra un dibattito sui “diritti” calpestati di alcuni lavoratori. Vorremmo comprendere le ragioni e le motivazioni, se mai esistono, che portano ad abbandonare i tavoli aperti con situazioni che tanto disagio stanno creando tra i lavoratori e le loro famiglie. Non possiamo che riferirci al bacino dei lavoratori della ex “legge 28/2008 e 8/2010” appartenenti alla legge 1/2014 “stabilizzati” a 18 ore e transitati nei ruoli di “Calabria Lavoro”». Persico osserva: «Proprio su questo ente vorremmo poter capire se alcune scelte di carattere squisitamente “politico” e “gestionale” possono essere fatte con la concertazione delle organizzazioni sindacali oppure si procede per comparti stagni senza tenere conto del resto del personale che non chiede la luna ma solo di poter avere un “ruolo definito”, uno stipendio in linea con il costo della vita, quindi non più a 18 ore e il riconoscimento dei diritti garantiti dal Ccnl “Funzioni Locali” e magari auspicare ad un possibile futuro garantito con contrattazione decentrata per tutti i dipendenti e non per pochi. Ma queste scelte possono essere operate solo se esiste un “forte impulso” politico per adottare una “rivoluzione” su Calabria Lavoro soprattutto a livello statutario. Su questi temi siamo disponibili a dialogare se ci sarà garantita la possibilità di un incontro insieme ai colleghi delle altre organizzazioni sindacali in caso contrario, con molta umiltà e soprattutto rispetto dei ruoli saremo al fianco dei lavoratori che decideranno di “determinarsi” se non cambieranno le condizioni attuali. Per tutto questo, rimanendo convinti che anche da parte dell’intera Giunta regionale e del Consiglio è avvertita la necessità di chiarire e procedere per il bene dei lavoratori verso una direzione precisa, riteniamo indispensabile – conclude il dirigente della Cisal – che sia convocato in tempi rapidissimi una tavolo urgente con tutte le organizzazioni sindacali».

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