L’insegnante Nicola Morra è un ignorante. Non sa, l’incompetente, che Maria di Polsi anticipa di qualche millennio il peccato dell’ultima generazione e preesiste alla ‘ndrangheta.
Non cerchi facili allusioni, Nicola Morra, ché l’Umanità calabrese, in ogni tempo, si accostò a quel Santuario, nella Valle profonda, per annunziarsi alla Madre con Inni alla Vita.
Nicola Morra ha trapassato il velo dell’ambiguo immobilismo ed ha gridato, nel frammentato spazio che gli è stato concesso, la sua orrenda banalità. Perché nel vuoto della retorica anche il saltimbanco diviene un maestro, e il ciarlatano un profeta che pretende di indovinare il cammino di un Popolo intero.
Ancora una volta abbiamo udito il saccente e pretenzioso tentativo di chi, come lui, vorrebbe interpretare ciò che neanche si intuisce.
Lo avete visto…? Ha preso il microfono in mano per urlare il più vile degli insulti alla nostra stirpe.
Lo avete sentito…? Dalla sua sgangherata cattedra ha teorizzato improbabili sillogismi per annientare una Civiltà.
Egli, infatti, ha confuso la Fede con l’affiliazione, la Devozione con la deviazione.
Il Popolo calabrese, insegnante Morra, annunziò la prima Preghiera quando altrove la parola non era che un suono indistinto per gridare l’arrivo del temporale.
Vorremmo ancora ricordare a Nicola Morra che la ‘ndrangheta ha già dipinto di nero il vestito di troppe madri; e che a quelle, che con la Madonna condivisero lo strazio per il Figlio morto, non restano che i grani di un Rosario per piangere il loro pianto, implorando il Perdono per i vivi e per i morti, e pregando la Vergine perché lo scempio finisca.
Vorremmo dirgli, inoltre, che anche noi a quel Santo Rosario affidiamo la speranza che la Calabria possa avere più degni e leali uomini a rappresentarla in Parlamento.
E io, che sono calabrese, tenendo il Rosario in mano, imploro protezione per le donne e per gli uomini dello Stato che affrontano la ‘ndrangheta portatrice di morte e di miseria, mentre lei, insegnante Morra, già impara un’altra favola da recitare alla prossima intervista.
Prego la Madonna, poi, di farci la grazia di sconfiggere non solo la ‘ndrangheta, ma anche l’ignoranza, come la sua, ché di vittime promette di farne altrettante.
*ex presidente Parco nazionale dell’Aspromonte
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