RIMINI «È giusto cambiare il modo centralistico che tiene il sud schiavo di questo assistenzialismo che va avanti da 50/60 anni. Sono pronto a finanziare 25mila start up di giovani in Calabria, un po’ meno a finanziare altrettanti forestali». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, confrontandosi durante il meeting di Rimini con i governatori dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini; del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga; della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti; della Sicilia, Nello Musumeci e della Liguria, Giovanni Toti, sul tema dell’autonomia differenziata.
BEVACQUA: «FONTANA RIVELA IL VERO VOLTO DELLA LEGA» «È molto preoccupante e conferma le mie analisti quanto affermato al meeting di Rimini dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha attaccato i forestali calabresi: impegnato nella sua battaglia per la “secessione mascherata”, Fontana non si cura di utilizzare numeri inverosimili e stereotipi duri a morire». Così Mimmo Bevacqua, consigliere regionale e membro della direzione nazionale del Partito democratico. «Mi piacerebbe, pertanto, invitare e ospitare in Calabria il presidente Fontana – aggiunge – per discutere in tutta serenità di autonomia differenziata: potrebbe magari essere anche l’occasione buona per fargli rendere conto di quanto inesatte e frutto di triti pregiudizi siano le sue opinioni sui forestali calabresi».
«Sono stato fra i primi in Calabria a occuparmi della riforma costituzionale autonomista – sostiene ancora Bevacqua – fra i primi a renderne pubblici i rischi attraverso incontri che hanno coinvolto colleghi e istituzioni di tutte le regioni meridionali; fra i primi a investire della materia il consiglio regionale che, anche grazie a un mio ordine del giorno, si è espresso in maniera chiara e inequivocabile. Ho scritto una lettera aperta anche al presidente Fontana nello scorso febbraio ma, evidentemente, era troppo impegnato per leggerla». «Mi piacerebbe dire al presidente Fontana – aggiunge l’esponente dem – che i forestali calabresi non sono oggi neppure un quinto dei fantomatici 25 mila che egli ritiene; mi piacerebbe mostrargli quanto di buono e di utile ha prodotto per le nostre montagne il lavoro dei nostri forestali, ogni volta che è stata posta in essere una programmazione seria e organica, con le opportune risorse e mezzi; mi piacerebbe illustrargli il mio progetto “Montagna Solidale” finalizzato alla formazione e utilizzazione di giovani per la salvaguardia del territorio e la prevenzione del rischio idro-geologico. Ma so già che all’egregio presidente Fontana, di tutto ciò, non interesserebbe nulla: da buon leghista, egli sa bene che l’importante è spararla grossa, confondere le acque e, nel frattempo, portare avanti il disegno che interessa davvero». «Io non so – conclude Bevacqua – come un calabrese possa votare Lega: questi qui sono rimasti Lega Nord in tutto e per tutto e ci disprezzano nel profondo. Quella del regionalismo differenziato è una sfida falsa che nasconde un obiettivo vero e sostanzioso: giungere alla nascita di 20 Regioni a Statuto speciale, con tanti saluti all’unità nazionale. Meno male che la crisi del governo giallo-verde ne ha interrotto, per ora, il percorso».
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