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Taibi si sbilancia: «Con Denis una Reggina da vertice»

Il direttore sportivo racconta il colpo dell’estate («parlo con il calciatore da due settimane, ha voglia di venire qui») e il suo ritorno sullo Stretto («quando andai via mi presero per un tradito…

Pubblicato il: 23/08/2019 – 17:14
Taibi si sbilancia: «Con Denis una Reggina da vertice»

REGGIO CALABRIA «German Denis è un giocatore importantissimo per la Reggina. Per lui parla il curriculum, anche nell’ultima stagione in Perù ha giocato e segnato molto: è un campione e da subito ha sposato l’idea di vestire la nostra maglia». Massimo Taibi è comprensibilmente soddisfatto. Il direttore sportivo della Reggina ha appena firmato uno dei colpi più importanti del mercato estivo della serie C riportando in Italia German Denis, già protagonista in Serie A tra il 2008 e il 2016 con le maglie di Napoli, Udinese e soprattutto Atalanta: a Bergamo l’attaccante argentino ha lasciato il segno, realizzando 56 gol in 158 presenze. Poi, all’età di 35 anni, Denis ha deciso di rientrare in patria: Independiente, Lanus e poi l’esperienza in Perù con la maglia dell’Universitario con cui, a quasi 38 anni, ha messo a segno 8 gol in 15 presenze. Ora una nuova sfida con la Reggina. «Per noi sarà importantissimo. Guardate i capocannonieri dei tre gironi dell’ultima Serie C: Tavano, Granoche e Castaldo, tre calciatori esperti – osserva Taibi in un’intervista all’Italpress – Parlo con Denis da due settimane, giorno e notte: ha tanta voglia di venire a Reggio, è un calciatore integro fisicamente e può aiutarci».
Tornato in Calabria poco più di un anno fa, dopo l’esperienza da calciatore a inizio millennio culminata con la fascia da capitano e uno storico gol segnato di testa contro l’Udinese, l’ex portiere e attuale direttore sportivo sta facendo un grande lavoro per riportare in alto la Reggina. «Devo ringraziare il presidente Luca Gallo – spiega Taibi – perché questa società è già da Serie A per le strutture, il centro sportivo e l’organizzazione. In questo periodo ci siamo tolti qualche soddisfazione e abbiamo fatto un buon campionato partendo con alcune difficoltà. Quest’anno grazie al presidente Gallo siamo riusciti a fare un mercato importante per la categoria e il nostro obiettivo è fare una Serie C di vertice: ci sono cinque, sei squadre importanti che si giocheranno le prime posizioni. Quando riusciremo a riportare la Reggina in Serie A? Ci vuole tempo e serve pazienza, non è semplice perché da ogni girone della Serie C solo una squadra viene promossa direttamente in B. Ma la città e la società sono orientate verso il massimo campionato».
La stagione ufficiale della Reggina è cominciata intanto con due buone partite in Coppa Italia: una vittoria nel primo turno contro il Vicenza e poi la sconfitta di misura subìta sul campo dell’Empoli. «La squadra è solida e Domenico Toscano è un allenatore bravissimo – sottolinea Taibi – A Empoli nel primo tempo meritavamo il vantaggio, poi siamo rimasti in dieci uomini e abbiamo subito gol, ma nel finale non siamo crollati, anzi abbiamo retto bene il campo. È stato un buon test, certo ora comincia la Serie C che sarà tutta un’altra musica: dobbiamo farci trovare pronti e cambiare pelle di domenica in domenica». In città c’è sempre grande affetto attorno alla squadra, come hanno dimostrato i 7.500 tifosi accorsi al Granillo per assistere alla prima sfida ufficiale di Coppa Italia. «Io ho giocato a Reggio e questa città mi è rimasta dentro», ammette Taibi parlando del rapporto speciale con la piazza calabrese. «Quando andai via, una parte dei tifosi rimase delusa – ricorda l’ex portiere – Non esistevano ancora i social network e io non ho potuto spiegare subito le ragioni del mio addio, dovuto a questioni familiari: in quel momento passai quasi per un traditore».
Il tempo, però, ha sanato ogni incomprensione tra Taibi e la piazza calabrese. «Con gli anni i tifosi hanno saputo la verità e hanno capito la situazione – rivela l’attuale direttivo sportivo -. E poi, quando sono tornato, mi hanno accolto come sanno fare loro: quando torna una persona alla quale i reggini vogliono bene è come se tornasse un figlio o un fratello. Lavorare a Reggio per me è come lavorare a casa: sono davvero molto legato alla gente». Chiuso l’affare Denis, a dieci giorni dalla chiusura del mercato, Taibi resta ora concentrato sul lavoro da ultimare: «Abbiamo due uscite da fare, poi vedremo se nei giorni finali ci sarà l’occasione per completare la rosa. In che ruolo? Abbiamo cinque titolari importanti in difesa: giocando a tre potremmo prendere un sesto giocatore, ma non è una priorità. Se ci saranno occasioni ci faremo comunque trovare pronti».

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