di Maria Rita Galati
CATANZARO L’orizzonte è l’ultima cosa visibile che il nostro occhio può percepire, è lontano da noi, ma reale. Oltre l’orizzonte c’è l’infinito. E la sete di sapere di Marisa Scicchitano – pittrice, scultrice, ceramista, autrice a tutto tondo capace di coniugare diverse sfaccettature espressive, differenti codici e materie – non si ferma, mira ad andare verso quell’infinito. Quello allestito nel Complesso monumentale San Giovanni, a Catanzaro, è un viaggio reale tra quelli che sono stati i momenti peculiari e formativi della nota artista che attraverso i suoi surreali viaggi contemporanei e attraverso istallazioni, in cui il viaggio dell’identità dell’uomo ne è parte integrante, riunisce in unico momento, fasi alterne di una vita dedicata alla formazione delle nuove generazioni ma anche un denunciare problematiche del nostro tempo, dalla maternità negata, alle diverse etnie, alla ricerca nei meandri della coscienza, “L’orizzonte operosa..mente” è il titolo della personale di Maria Scicchitano, aperta al pubblico da martedì 20 agosto a lunedì 9 settembre. L’evento, grazie anche alla 4Culture degli instancabili Simona Cristofaro ed Anthony Vatrano, è stato organizzato dall’Associazione Art Club Accademia di Catanzaro, Le Muse di Reggio Calabria e il Movimento Nazionale Dinamismo Cosmico e vedrà protagoniste le opere della pittrice e scultrice che, con alle spalle una carriera ventennale, presenta una sua personale indagine sul mondo del sogno. Ritratti, disegni da cui emerge il puro estro creativo della Scicchitano e del suo linguaggio poetico ispirato dalla meditazione sulla natura, la vita umana e il tempo. Lo spiega il presidente Giuseppe Livoti, che affianca l’artista assieme alla professoressa Letizia Paonessa in rappresentanza dell’Accademia di Belle arti, del collezionista Nicola Palazzo e dell’assessore comunale al Turismo, Alessandra Lobello in rappresentanza del vice sindaco e assessore alla Cultura Ivan Cardamone che ha molto lavorato all’evento. Una presentazione declinata in clima suggestivo, impreziosito dalle performance di danza di Daniel Biamonte e Angela Vaccaro. Per Livoti, la Scicchitano è un’artista di transizione, e nello stesso tempo una donna dalle profonde radici che supera la realtà giocando con la materia, le forme e i contenuti. «Il materiale diventa sperimentazione e un dato etnico nelle sue tele porta ad approdi fisici e reali che elaborano il suo pensiero – dice ancora Livoti – semplificando fino all’annullamento della cornice». Trova l’ordine nel caos, la Scicchitano, artista dalle forti radici surreali. «Il suo itinerario è scandito da fasi operative ben equidistanti che l’hanno condotta continuamente a trasformazioni in fieri, volte a promuovere quella conoscenza del dato di natura e dunque di quel figurativismo che spesso le nuove generazioni, di aspiranti comunicatori di immagine disconoscono – si legge nel catalogo -. Gigantografie contrapposte, animano magma acquatiche restituzioni, in un superamento della figura rappresentata, avvolgendola con velature e striature, atmosfere e sfumature, nebulosità in illuminotecnici pannelli architettonici che delineano l’arcano femminile». E così la Scicchitano si esprime, anche nella denuncia. L’importante è non perdere la via maestra della ricerca, dice la professoressa Paonessa. «Artisti si nasce o si diventa – si chiede – l’importante è la ricerca, cosa spinge l’artista all’opera? Il lavoro è soprattutto ricerca artistica che nelle modalità è identica a quella scientifica». Per la Scicchitano arriva anche il sentito e ricco saluto di Giosuè Allegrini, il leader del Movimento del dinamismo cosmico di cui l’artista che espone al San Giovanni è unica esponente calabrese Secondo il Manifesto di questo movimento, l’arte deve rendere visibile ciò che è impudentemente nascosto dalla umana percezione: il “Cosmo” spazio-temporale-mentale che ci circonda, ed al contempo ci permea, si trasforma incessantemente in quanto regolato da “dinamiche leggi“ basate sulla tensione universale degli infiniti contrasti che costituiscono il sempiterno motore primo, la genesi del continuo divenire. L’essere umano spesso non afferra che anche realtà e fantasia vengono a mescolarsi perennemente fra di loro in forza di questa proiezione cosmica, in quanto il tourbillon dei quotidiani eventi porta le visioni spazio immaginifiche ad essere frullate in un rutilante caleidoscopio che ubriaca la mente come la spumeggiante onda di un tempestoso mare. E’ dunque indispensabile, da parte dell’ Artista, concentrare le ricerche in maniera sistematica, ossia indagando sui rapporti lasso-dinamico-cromatici derivanti dalle continue mutazioni del trinomio tempo-linea-colore. «Sono sempre alla continua ricerca dell’orizzonte, sempre di qualcosa di nuovo – dice Marisa Scicchitano – per questo la mia arte è differente».
x
x