La Regione Friuli Venezia Giulia impugnerà il decreto Calabria, convertito in legge dal Parlamento, che «obbliga le Regioni autonome a mantenere il taglio dei costi del personale» della sanità, «mentre per le Regioni a statuto ordinario questo vincolo non si pone». Lo ha stabilito oggi la Giunta regionale friulana.
«Il taglio dell’1% dei costi del personale della sanità è inaccettabile – ha affermato l’assessore Fvg alla Salute, Riccardo Riccardi – e non è solo questione di soldi: va contrastata una disposizione dello Stato in un ambito che qualifica l’autonomia del finanziamento del servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia. Il decreto Calabria mette le Regioni su due piani: le ordinarie senza alcuna limitazione e le speciali costrette al taglio. Questo non è condivisibile».
Secondo Riccardi, il ricorso alla Corte Costituzionale «è un atto dovuto a salvaguardia dell’autonomia regionale e dell’equilibrio del nostro Servizio sanitario».
CRITICHE DAL PD: «LE BUGIE NON SI POSSONO NASCONDERE A LUNGO» La questione, alla luce della rottura dell’alleanza gialloverde, ha evidentemente anche risvolti politici, posto che il decreto Calabria è stato fortemente voluto dalla ministra pentastellata Giulia Grillo e la Regione Friuli Venezia Giulia è guidata dal leghista Massimiliano Fedriga. La tempistica del ricorso alla Consulta, dunque, non sfugge alle critiche del segretario del Pd del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli: «Chiacchiere e bugie non si possono nascondere a lungo. Abbiamo denunciato subito la gravità per il Fvg dell’esclusione dalla deroga per le assunzioni in sanità, ma a noi e ai cittadini Fedriga ha raccontato che era tutto a posto. Invece di ripetere ossessivamente posizioni e slogan dell’ex Capitano, non poteva fare pressioni sul Governo, finché era in tempo e ottenere una norma che togliesse la penalizzazione al Fvg? Forse non lo ascoltano nemmeno i suoi? Ora – prosegue il segretario del Pd – fanno ricorso rendendosi doppiamente ridicoli e dimostrando di contare nulla. Anche questo va sul conto di una Lega che si riempie la bocca di promesse e poi scappa mandando a rotoli Paese e Regione. Intanto i nostri servizi e operatori della sanità pubblica sono sotto organico e la qualità della salute regionale rischia di andare in picchiata, fra disservizi, ritardi e contraddizioni, con piani di tagli e chiusure che l’assessore competente dichiara nemmeno di conoscere».
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