Resa dei conti nel Pd di Corigliano Rossano: passa la linea anti Oliverio

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Alla fine, tanti sorrisi, pacche sulle spalle ed un post-riunione telefonico, nel solco della classica politica all’italiana. Ma non v’è dubbio che la brace stia ardendo sotto la cenere. La fotografia del Pd di Corigliano Rossano sembra essere questa all’indomani dell’incontro “faccia a faccia” tenutosi martedì sera e che ha visto sedute allo stesso tavolo quasi cinquanta componenti dei quattro circoli cittadini a fare il punto della situazione, dopo le ultime sortite sulla stampa da parte di chi è pro e di chi è contro la ricandidatura di Oliverio alle prossime Regionali.
Alla fine è emersa, per la maggior parte delle posizioni, la grande voglia di rinnovamento, peraltro suggerita dalla segreteria nazionale. E così la resa dei conti si è chiusa con un 2-1 per Zingaretti.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg di una situazione che nel Pd è di casa: le mille correnti di un partito che da un decennio soccombe in ogni competizione elettorale. A Corigliano Rossano, non bastasse la ventata d’entusiasmo alimentata dalla fusione, poi, c’è chi sbandiera ancora la data sulla tessera.
E infatti la spaccatura – che a quanto pare è praticamente insanabile – sembra essere fra i “giovani” ed i “vecchi”, ovvero coloro i quali sono tesserati da una vita, quelli con l’atteggiamento da vecchio saggio, e le nuove leve, non per forza solo anagrafiche, che aspirano ad un partito diverso da quello degli apparati del passato gravati da una burocrazia elefantiaca.
Insomma, si sgomita anche per un posto al sole, una candidatura, una idea, ma quando c’è da fare sintesi attorno ad un candidato – come accaduto alle prime amministrative della storia della città qualche mese fa – ecco tornare a galla i mille personalismi e le mille correnti che da anni producono solo certi risultati.
Frattanto, la posizione ufficiale è stata evidenziata in una nota diffusa nel pomeriggio di mercoledì e riferisce che, anche alla presenza del commissario Cesare Marini, la volontà del Pd di Corigliano Rossano è quella di perseguire sulla via del rinnovamento, al netto dei “dissidenti” – quelli che disapprovano la posizione della maggioranza – che nei giorni scorsi avevano tentato di smentire la sortita dei quattro circoli e del gruppo consiliare. «Si condivide – è riportato nella nota – la linea della direzione nazionale, per una energica azione di rinnovamento della classe dirigente regionale».
Un rinnovamento definito «più che mai necessario per un rilancio dell’azione politica e per meglio intercettare la voglia di cambiamento che viene richiesto dalla società calabrese. Un rinnovamento che non vuole escludere nessuno, soprattutto chi ha avuto ruoli istituzionali, ma che stona con il mantenimento di posizionamenti autoreferenziali e personalismi».
Tentare di essere «inclusivo a tutti i livelli» è, poi, lo sforzo «necessario per la tenuta del partito e mal si concilia – insistono – il mantenimento di posizioni e di privilegio e di potere sclerotizzato. Il cambiamento è necessario per arginare l’antipolitica dei populismi e del sovranismo della Lega Nord a cui la destra calabrese, purtroppo, guarda per mettere le mani sulla nostra regione».
Durante gli interventi si è registrata anche la chiara determinazione di voler ribadire «la centralità e il ruolo di traino che la città Corigliano Rossano dovrà avere nel prossimo futuro, sia in termini politici che istituzionali».
Alla riunione erano presenti anche tanti giovani che hanno riassunto la necessità «di voltare pagina a favore del rinnovamento e del cambiamento per come voluto dal segretario Zingaretti».
Marini, infine, ha smorzato ogni polemica nata anche attorno alla formazione del gruppo consiliare del Pd che vede nelle vesti di capogruppo Aldo Zagarese. (l.latellacorrierecal.it)