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Allarme rifiuti: si ferma la discarica di Alli. E anche Bucita va in tilt

Dopo il sequestro di alcune aree dell’impianto di Lamezia scatta il blocco a Catanzaro. Per l’assessore Rizzo si tratta di una situazione temporanea. Montagne di rifiuti per strada a Crotone. E anc…

Pubblicato il: 29/08/2019 – 12:12
Allarme rifiuti: si ferma la discarica di Alli. E anche Bucita va in tilt

di Gaetano Megna
CATANZARO Si ferma l’impianto di trattamento dei rifiuti della discarica Alli di Catanzaro. Il bocco, secondo quanto riferito dall’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, sarebbe stato determinato dal sequestro di alcune aree della discarica di località Stretto a Lamezia Terme (qui la notizia), dove vengono conferiti gli scarti della lavorazione dei rifiuti dell’impianto di Catanzaro. Il sequestro di Lamezia, quindi, ha bloccato «temporaneamente» l’impianto di Catanzaro. Secondo Rizzo la criticità dovrebbe essere superata a breve perché è stato chiesto il dissequestro dell’impianto di Lamezia. La riapertura, però, non rappresenta certo la soluzione al problema dei rifiuti in Calabria. Le discariche attualmente in attività non sono sufficienti a smaltire tutto e non sono nemmeno eterne. Il problema era stato posto le scorse settimane in un incontro tra i presidenti degli Ato calabresi, che avevano proposto l’ampliamento in altezza della discarica di Columbra di Crotone. L’idea è stata subito bocciata dal sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, che per protesta ha abbandonato la riunione. Non significa che il progetto di ampliamento dell’impianto pitagorico sia stato accantonato. Il progetto è, infatti, in piedi e si aspetta che la società Sovreco, proprietaria dell’impianto, lo confezioni e lo proponga ai presidenti degli Ato calabresi per l’approvazione definitiva. Rizzo sostiene che la soluzione del problema dei rifiuti in Calabria arriverà solo quando tutte le Ato realizzeranno, all’interno dei propri territori provinciali, gli impianti di smaltimento dei rifiuti, che dovrebbero essere pubblici e non privati.
IL CASO CROTONE Il problema dello smaltimento dei rifiuti, al di là del blocco di Alli, riguarda soprattutto i centri cittadini di Crotone, Lamezia Terme e Vibo, dove sono ben visibili montagne di spazzatura per strada. La città pitagorica è però l’unica, tra i capoluoghi di provincia, a non avere avviato nemmeno il progetto della raccolta differenziata. A Crotone si è ancora all’anno zero e si va avanti con il tal quale, che ha costi esorbitanti per l’utenza. A differenza del resto della Calabria, i cittadini crotonesi conferiscono i rifiuti, senza differenziarli, nei cassonetti per strada nonostante la Regione Calabria abbia concesso un finanziamento di oltre due milioni di euro per avviare la differenziata. Con i problemi attuali di conferimento negli impianti basta poco per fare scattare l’emergenza. Questa estate la città pitagorica è stata letteralmente invasa dai rifiuti. Visto che non si fa la differenziata e i cassonetti sono per strada molti cittadini che abitano nelle realtà comunali vicine, dove la racconta differenziata è stata avviata da tempo, trovano più comodo riempire le buste con i propri rifiuti indifferenziati e andarli a depositare nel capoluogo di provincia. Ci sono montagne di rifiuti dappertutto e la differenziata non è partita nonostante l’amministrazione comunale, tre anni fa, abbia autorizzato l’Akrea, società in house del Comune, a procedere all’assunzione di 28 dipendenti provenienti dall’ex Akros, la società partecipata che per qualche anno era stata impegnata nel servizio sul territorio provinciale pitagorico. Con l’Akros la raccolta differenziata era partita, poi la società è fallita e si è tornati al tal quale.
«ALLARME» ANCHE ALLA DISCARICA DI ROSSANO L’emergenza rifiuti si estende anche allo Jonio cosentino. A parlare di «situazione allarmante» è infatti la stessa Ecoross, la società che gestisce il servizio di Igiene urbana in alcuni Comuni che conferiscono nella discarica di località Bucita, nell’area urbana di Rossano, dove «perdurano e si aggravano i disagi e i disservizi nella raccolta dei rifiuti solidi urbani sul territorio a causa di rallentamenti e blocchi in atto presso l’impianto finale di trattamento» che stanno determinando «l’oggettiva impossibilità di conferire i rifiuti con tutto ciò che ne consegue». I disagi in corso, prosegue Ecoross, sono «notevoli, per cause non imputabili all’azienda che, anzi, sta mettendo in campo sforzi e sacrifici nel tentativo di fronteggiare l’emergenza nel migliore dei modi». La società ribadisce, pertanto, che «fino alla risoluzione della problematica continueranno a verificarsi disservizi nella raccolta dei rifiuti solidi urbani nei Comuni nei quali ha in gestione il servizio di Igiene urbana e che conferiscono presso l’impianto di Bucita: Corigliano Rossano, San Demetrio Corone, Scala Coeli, Mandatoriccio, Trebisacce». (redazione@corrierecal.it)

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