CATANZARO «Non vi è dubbio che la presenza di medico ed infermiere, con le loro integrate e sinergiche competenze, producono la massima assistenza al cittadino che necessita di interventi in condizioni di emergenza. Questo paradigma, secondo la Cisl medici, è essenziale per un soccorso avanzato di emergenza-urgenza, per cui quanto affermato sulla stampa dal Direttore del Dipartimento Interaziendale Area Centro, dott. Talesa, che difende una sua recente disposizione di servizio per il territorio dell’ASP di Catanzaro secondo cui il medico e l’autista dovrebbero garantire il servizio ove sia assente l’infermiere e viceversa l’infermiere e l’autista dovrebbero garantire il servizio ove sia assente il medico, è inaccettabile».
Lo afferma in una nota il segretario regionale Cisl Medici, Nino Accorinti, il quale sottolinea ancora come non si possa «giustificare la disposizione affermando che le ambulanze, così costituite, non vengono inviate dalla Centrale operativa per i codici rossi. Infatti, considerando la carente collaborazione di chi richiede il soccorso ed il possibile difetto di interpretazione dell’elemento sintomatologico, l’emergenza può essere sottovalutata per cui i codici di gravità possono non corrispondere all’entità delle reali condizioni cliniche del paziente».
«La disposizione, soprattutto se temporanea – prosegue il sindacalista – espone i cittadini a potenziali rischi per la salute ed i soccorritori a potenziali rischi nello svolgimento della propria attività professionale, non essendo l’organizzazione in questione oggetto di specifica regolamentazione e/o di specifici protocolli operativi, principalmente in presenza di alcune patologie tempo-dipendenti».
Il costante sviluppo del sistema di soccorso sanitario impone, quindi, «la necessità di intervenire sulla materia in modo organico perseguendo la migliore programmazione sia organizzativa e sia nella gestione delle risorse umane. Infatti, appare alquanto insolito che nello stesso periodo estivo siano assenti contemporaneamente dal servizio, per malattie o altro, 34 operatori dell’emergenza territoriale, mettendo così a dura prova gli altri che con abnegazione e disponibilità garantiscono il diritto alla salute dei cittadini».
Ecco perché la Cisl medici ribadisce la necessità di un tavolo tecnico di confronto con il commissario ad acta per la sanità, Cotticelli, «per poter affrontare tutte le problematiche dell’emergenza-urgenza, dalla carenza di medici e a quelle organizzative. Ed ancora, necessita trattare le tematiche normative, come il passaggio alla dipendenza dei medici che hanno i requisiti e la trasformazione della convenzione a tempo indeterminato, quelle retributive e contrattuali, superando il vecchio ed ambiguo accordo regionale che ha creato e crea tante incoerenze e controversie. Il Suem 118 – chiosa Nino Accoriniti – è un servizio sanitario importante e complesso ad un passo dal collasso, non c’è più tempo da perdere».
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